Vanin Vincenzo - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Vanin Vincenzo
41 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 7 marzo 1877.
Figlio di Pietro e Mattiazzo Pierina.
Barbiere.
Chiamato alle armi per mobilitazione il 25 maggio 1915.
Assegnato al 101° Milizia Territoriale e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 29 maggio 1915.


Trasferito al 100° Battaglione Milizia Territoriale il 15 luglio 1917.

Prigioniero di guerra il 29 ottobre 1917. → VAI AL MOMENTO STORICO
Sul Foglio Matricolare si legge:
"Morto prigioniero del nemico a Ostffyasszonyfa per malattia il 24 maggio 1918.
Comunicazione Ministero della Guerra Direzione Generale Leva Sottufficiali e Truppa Stato Civile.
Con copia di traduzione ufficiale atto di morte compilato dal nemico, "Cappellania Military Greco Orientale" di Ostffyasszonyfa (Tomo 13 foglio 140). Estratto dal Registro dei morti per copia rilasciata dal Comune di Quinto di Treviso in data 2 giugno 1926." → PRIGIONIERI DI GUERRA
NOTE

Abbiamo riportato i dati ufficiali desunti dal Foglio Matricolare N. 4527 di Vanin Vincenzo conservato presso l'Archivio di Stato di Treviso.
Tuttavia, in base a indicazioni ricevute da alcuni familiari, segnaliamo che la professione svolta da Vanin Vincenzo era quella di "Barcaiolo" e che il cognome della madre era "Galliazzo".
Alla Milizia Territoriale erano destinate le classi più anziane ed era generalmente adibita alle scorte dei prigionieri di guerra, alla tutela del Paese, ai servizi nelle retrovie o sulle fortificazioni.
All'inizio del conflitto era costituita da 198 battaglioni provenienti dalla Fanteria, 8 dagli Alpini, 9 battaglioni dal Genio oltre a 113 Compagnie Presidiarie.
Durante la guerra, la necessità di impiegare al fronte masse di uomini numerose e di ripristinare i contingenti assottigliati dalle perdite subite, obbligò  il Comando del Regio esercito alla scelta di impiegare contemporaneamente diversi scaglioni, creando unità costituite da soldati con più di venti classi di leva. Soltanto gli "anzianissimi" o i meno atti alle fatiche di guerra rimasero nei battaglioni di Milizia Territoriale, molti dei quali, tuttavia, furono spesso impiegati ad affiancare l'esercito operante.
I Battaglioni, costituiti da Compagnie, furono impiegati in tutte le retrovie del fronte e si sono potute recuperare scarsissime informazioni circa le varie dislocazioni nell'arco temporale del conflitto. Gli scarni dati contenuti nei ruoli matricolari diventano, per le Milizie Territoriali, addirittura quasi inesistenti impedendo ogni ricostruzione dei loro movimenti. Anche per Vincenzo Vanin abbiamo dovuto rilevare tale carenza di informazioni.
Tuttavia, una ricerca effettuata nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale ha evidenziato che alcuni militari del 100° Battaglione Milizia Territoriale morirono presso l'Ospedale da Campo N. 065 che era dislocato a Tai di Cadore suggerendo il fatto che Vanin Vincenzo fu fatto prigioniero in quel settore.
Certificato di morte del campo di prigionia di Ostffyasszonyfa
Passa sopra l'immagine per la traduzione istantanea

PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 759 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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