Signori Giovanni
21 anni.
Nato a Quinto di Treviso l' 11 dicembre 1894.
Nato a Quinto di Treviso l' 11 dicembre 1894.
Figlio di Pietro e Scattolin Maria.
Muratore.
Allo scoppio del conflitto era già in forza al 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) dal 14 novembre 1914.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Morto in combattimento sulle alture di Oslavia come risulta dal registro degli atti di morte al n. 264 del 55° Fanteria redatto il 30 novembre 1915.
NOTE
- Nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale la data di nascita è 11 novembre 1894.
- I soldati, noti e ignoti, del 55° Reggimento caduti in quel settore del fronte furono inizialmente sepolti nei Cimiteri di Guerra di Quisca e Langoris poi traslati nel Sacrario di Oslavia. Negli elenchi dei soldati tumulati nel Sacrario non è presente il nome di Signori Giovanni. Tuttavia è presente Sartori Giovanni appartenente al 55° Reggimento Fanteria, esumato da Langoris. Non ci sono informazioni circa la data di morte. Nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale è presente un solo Sartori Giovanni che, però, apparteneva al 26° Reggimento Fanteria e perse la vita sulla zona di Tolmino. La frequenza degli errori di trascrizione (le esumazioni furono eseguite negli anni successivi al termine del conflitto) potrebbe giustificare il fatto che Sartori Giovanni inumato nel loculo 1177 del Torrione Langoris sia, in realtà, Signori Giovanni.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Signori Giovanni:
55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche)
- Fronte dolomitico - Settore Auronzo [Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (24 maggio - 12 ottobre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (31 ottobre - 2 novembre; 11 novembre - 30 novembre 1915) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1915 della Brigata Marche (55° e 56° Reggimento)
"Nella successiva 4a Battaglia dell’Isonzo la brigata si scinde. Il 55° fanteria, messo alla dipendenza della brigata Livorno, concorre ancora alle operazioni contro il Sabotino; in una prima fase, e cioè dal 19 al 28 novembre, con sole azioni dimostrative di fuoco e di pattuglie; il giorno 29 invece, con un vero e proprio attacco che è costretto ancora una volta ad arrestarsi contro insormontabili difficoltà.
Il 56° fanteria, intanto, è travagliato da una grave epidemia di gastro-enterite, ma nonostante i vuoti cagionati dal nemico e dal morbo, il suo valore combattivo non sminuisce; le file assottigliate si serrano fedeli attorno alla Bandiera del Reggimento, che, costituito in un solo battaglione, prende onorevole parte alle azioni nella zona di Oslavia. Il 21-22, insieme ad altre truppe, concorre alla riconquista di alcune trincee che il nemico ci aveva strappate sulla quota 188. Successivamente, rimasto a presidio della posizione, resiste fieramente agli attacchi e ai furiosi bombardamenti del nemico, fino al giorno 29, in cui passa in seconda linea."
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 689 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO