Vanin Sante
27 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 28 agosto 1890.
Nato a Quinto di Treviso il 28 agosto 1890.
Figlio di Pietro e Dotto Luigia.
Contadino.
Chiamato alle armi ai sensi della Circolare Ministeriale 555/10 del 6-5-1915 e presentatosi al Deposito del 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) il 14 maggio 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Trattenuto alle armi per mobilitazione, in base all'articolo 133 del Testo Unico delle Leggi sul Reclutamento del Regio Esercito, il 14 novembre 1915.
Trasferito al 279° Reggimento Fanteria (Brigata Vicenza) l' 11 luglio 1917.
Morto il 28 agosto 1917 nell'Ambulanza di Montagna N. 88 presso Ravne (Raune) sull'Altipiano della Bainsizza per ferite riportate in combattimento sul fronte isontino.
NOTE
- Allo scoppio delle ostilità, Vanin Sante, fu richiamato in servizio, come soldato di 2a categoria e si presentò nel più vicino distretto militare che, nel suo caso, era costituito dal deposito del 55° Reggimento di Fanteria con sede a Treviso. Generalmente un militare richiamato veniva assegnato al reggimento presso il quale aveva prestato il precedente servizio di leva. Questa informazione è mancante come mancanti sono le annotazioni, circa le assegnazioni ai reparti, per il periodo dal 23 maggio 1915 all'11 luglio 1917 quando fu trasferito al 279° Fanteria. In carenza di tali informazioni, purtroppo come già visto in molti altri Fogli Matricolari di fanti del 55° nei quali tutta la storia riguardante tale Reggimento, fino al siluramento del piroscafo Principe Umberto, non è stata annotata, è lecito supporre che Vanin Sante abbia seguito le vicende belliche del proprio Reggimento sopravvivendo, quindi, alla tragedia dell'8 giugno (affondamento del piroscafo in rientro dall'Albania ←).
- Probabilmente traslato tra gli ignoti del Sacrario di Oslavia dove furono tumulati i soldati caduti in quel periodo nei luoghi attorno a Raune.
Cronologia delle operazioni al fronte dei reparti nel periodo durante il quale prestò servizio Vanin Sante:
55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche)
- Fronte dolomitico - regione Auronzo[Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (24 maggio - 12 ottobre 1915)
- Fronte isontino - Settore del M. Sabotino (31 ottobre - 2 novembre, 11 novembre - 14 dicembre)
- Fronte albanese - Settore est Haderai - Sevaster (12 febbraio 1916 - 5 giugno)
- Fronte isontino - Basso Isonzo: Sett. di Monfalcone (28 luglio - 8 agosto)
- Fronte isontino - Oppacchiasella (18 agosto - 19 settembre)
- Fronte isontino - Settore di Hudi Log (14 ottobre - 5 novembre)
- Fronte delle Giudicarie - Val Camonica e Alta Valtellina (17 novembre 1916 - 11 luglio 1917)
279° Reggimento fanteria (Brigata Vicenza)
- Fronte isontino - Bainsizza - Battaglia della Bainsizza (Selletta di Vhr - M. Jelenik - Pendici di M. Kuk [q. 711] - Attacco a q. 700 verso Stari S. Duka - Linea marginale dei boschi dell'Oscedrih - Bate - Lahka - Q. 770 - Slemo - Stari S. Duka - Narobo - QQ. 862 - 944 - Kolenec - Pendici nord di Zgorevnice (22 luglio - 3 settembre 1917) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1917 della Brigata Vicenza (277°, 278° e 279° Reggimento)
"Il 24 [agosto], dalle posizioni del Kuk e dello Jelenik la "Vicenza" inizia l'avanzata verso la linea marginale dei boschi dell'Oscedrih. L'incarico è affidato al I e III/277° e III/279°. Il nemico oppone tenace resistenza. Nelle prime ore del pomeriggio, per non rendere infruttuoso il movimento delle fanterie del II corpo d'armata verso Ravne, il 277° forza la resistenza nemica e, dopo accanito combattimento, occupa Bate, ove cattura prigionieri e materiali; profittando delle favorevoli condizioni prosegue all'occupazione degli obbiettivi del 279°, che passa in rincalzo a nord di Bate; il 279°, lasciata la Selletta fra Jelenik e q. 747, avanza verso la fronte Lahka q. 770 - Slemo.
Il 25, la Brigata discende dalle alture di Lahka q. 770 e Slemo, formando due colonne d'attacco, la prima col I, II/279° e II/277° opera contro q. 862; la seconda col III/277° e III/279° contro q. 878. Il 278°, avanzando in direzione di Stari S. Duka, sosta nei pressi di Nerobo in riserva di corpo d'armata. La colonna del 279° avanza, all'alba, nelle località comprese fra le quote 878 e 877 e la Cappelletta a sud, ma, allo sbocco di Breg, trova la prima tenace resistenza, opposta da tiratori con mitragliatrici annidati nei boschi e fra i roccioni. Superate le difficoltà del terreno e della difesa, s'impadronisce di buona parte delle alture fra le quote 862 ed 878. I battaglioni, costretti a fermarsi, si rafforzano sul terreno conquistato.
La colonna del 277° si dirige sulle pendici nord di Zgorevnice (q. 878), che, malgrado tenaci sforzi, non riesce a far cadere.
Dal 26 al 28 gli obbiettivi di q. 862 e q. 878 vengono insistentemente attaccati, ma, per la tenacia nemica, i progressi sono minimi."
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 759 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO