Marangon Ettore
27 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 5 marzo 1889.
Nato a Quinto di Treviso il 5 marzo 1889.
Figlio di Pietro e Vanin Caterina.
Carrettiere.
Chiamato alle armi ai sensi della Circolare Ministeriale N. 555/10 e presentatosi al Deposito del 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) il 14 maggio 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Promosso al grado di Caporale il 15 gennaio 1916.
Rimase in forza a tale reparto seguendolo nelle operazioni sui fronti Dolomitico, Isontino e Albanese.
Al rientro in Italia da quest'ultimo fronte, perse la vita nell'affondamento del Piroscafo "Principe Umberto" la notte dell'8 giugno 1916.
Rilasciata dichiarazione di irreperibilità il 9 settembre 1916.
NOTE
- Ettore è il fratello maggiore di Giuseppe anche lui caduto durante il conflitto.
- La notte dell'8 giugno 1916, nell'affondamento del piroscafo "Principe Umberto", persero la vita più di 1.900 soldati del 55° Reggimento Fanteria. Tra loro, oltre a Marangon Ettore, scomparvero nelle acque di fronte a Valona anche altri sei nostri concittadini: Brunello Antonio, Colesso Antonio, De Marchi Giovanni, De Marchi Marino, Franchin Luigi e Soligo Angelo.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Marangon Ettore:
55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche)
- Fronte dolomitico - Settore Auronzo [Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (maggio - 12 ottobre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (31 ottobre - 2 novembre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (11 novembre - 14 dicembre 1915)
- Spedizione in Albania - Trasferimento a Valona (5 - 11 febbraio 1916)
- Spedizione in Albania - Settore est Haderai - Sevaster (12 febbraio - 5 giugno 1916)
- Spedizione in Albania - Operazioni d'imbarco per il rientro in Italia ( 6 - 8 giugno 1916) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1916 della Brigata Marche (55° e 56° Reggimento).
"Nel primo semestre del 1916 la Brigata Marche lascia la fronte italiana per essere trasferita a quella albanese. Il movimento viene eseguito in due scaglioni: primo a partire è il 55°, che il giorno 5 febbraio inizia il movimento ferroviario per Taranto. Il 56° rimane ancora nella zona di Meretto fino al 7 marzo, quando, alla sua volta, imbarcatosi per ferrovia a Pasian Schiavonesco, si trasferisce a Taranto, mentre il comando della brigata Marche cessa di funzionare, come tale, ed assume il comando della brigata Volturno.
Il 55° sbarca a Valona l’11 febbraio e il 16 dello stesso mese si trasferisce a Grnec, aggiungendosi alle truppe del 2° settore. Il 15 marzo anche il 56° giunge a Valona e la brigata Marche può così nuovamente costituirsi alla dipendenza della 43a Divisione. Le viene assegnato il settore est (Haderai) dove il 55° fanteria occupa Grnec e il 56° Sevaster.
Nei mesi in cui i reparti della Marche rimangono in Albania non si verificano avvenimenti notevoli, ma solo qualche scaramuccia e qualche azione di artiglieria.
Il 5 giugno cominciano le operazioni d’imbarco per rientrare in Italia."...
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 439 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO