Fantin Luigi
21 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 7 maggio 1897.
Nato a Quinto di Treviso il 7 maggio 1897.
Figlio di Giacomo e Simionato Elena.
Fornaio.
Chiamato alle armi il 26 settembre 1916.
Assegnato al 2° Reggimento Fanteria (Brigata Re) e giunto in territorio dichiarato in stato di guerra il 12 ottobre 1916.
Disperso nel fatto d'armi di Dosso del palo il 17 maggio 1917.
Morto in prigionia il 6 ottobre 1918. → PRIGIONIERI DI GUERRA
Sul foglio matricolare si legge:
"Morto presso il nemico a Mauthausen come da atto di morte compilato dal nemico. lì 8/10/1918. Tomo V, foglio 453. Estratto dal Registro. In seguito a tubercolosi polmonare. E sepolto nel cimitero in Mauthausen. lì 8/10/918."
Sepolto nel Cimitero Militare di Mauthausen (Austria) nel 1° settore, 6a fila, 8° attraversamento anteriore.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Fantin Luigi:
2° Reggimento Fanteria (Brigata Re)
- Fronte isontino - Settore di Tolmino (ottobre - 21 novembre 1916)
- Fronte isontino - Castagnevizza - Hudi Log (28 novembre - 31 dicembre 1916)
- Fronte isontino - Ovest di Hudi Log — Ovest di Castagnevizza (19 gennaio - 9 febbraio 1917; 5 - 25 marzo)
- Fronte isontino - Dosso del Palo e q. 200 (15 - 17 maggio 1917) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1917 della Brigata Re (1° e 2° Reggimento)
"La Brigata ritornata sulla fronte di Castagnevizza-Hudi Log dopo pochi giorni di riposo trascorsi presso Fogliano, vi rimane ad intervalli fino al 26 marzo. Scesa dal Carso si raccoglie nella zona Fogliano-Percotto-S. Maria la Longa per riordinarsi e mettersi in grado di partecipare all’imminente 10a Battaglia dell’Isonzo (12 maggio-8 giugno).
Il 14 maggio, [la Brigata] restituita alla 2a Armata (VIII Corpo), è assegnata alla 48a Divisione, che le affida il compito d’impadronirsi di sorpresa e senza alcuna preparazione, del Dosso del Palo e delle quote 200 nord e 200 sud (S. Marco-Gorizia).
Il 17 maggio, il 2° fanteria entra in linea: tocca al suo II° battaglione di iniziarne l’azione, mentre gli altri due sostituiscono nelle trincee i reparti della brigata Taranto. L’assalto si svolge sotto un violentissimo fuoco di mitragliatrici postate in caverne e con sanguinosi corpo a corpo; le prime ondate riescono dopo furiosa lotta a penetrare nella trincea nemica, ma l’avversario, che con intenso tiro di sbarramento inibisce ai rincalzi di alimentare e rinvigorire l’azione, riesce con ripetuti e ostinati contrattacchi a sopraffare l’attacco e riprendere la trincea."
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 308 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO