De Marchi Marino
24 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 17 aprile 1892.
Nato a Quinto di Treviso il 17 aprile 1892.
Figlio di Giovanni e Pavan Teresa.
Contadino.
Chiamato alle armi, in seguito alla Circolare Ministeriale N. 555/10 del 6-5-1915, e presentatosi presso il Deposito del 55° Reggimento Fanteria il 14 maggio 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Trattenuto alle armi per mobilitazione in base all'Articolo N. 133 del Testo Unico delle leggi sul reclutamento del Regio Esercito il 14 novembre 1915.
Rimase in forza a tale reparto seguendolo nelle operazioni sui fronti Dolomitico, Isontino e Albanese.
Al rientro in Italia da quest'ultimo fronte, perse la vita nell'affondamento del Piroscafo Principe Umberto la notte dell'8 giugno 1916.
"Rilasciata dichiarazione d'irreperibilità, lì 17 agosto 1916."
NOTE
La notte dell'8 giugno 1916, nell'affondamento del piroscafo "Principe Umberto", persero la vita più di 1.900 soldati del 55° Reggimento Fanteria. Tra loro, oltre a De Marchi Marino, scomparvero nelle acque di fronte a Valona anche altri sei nostri concittadini: Brunello Antonio, Colesso Antonio, De Marchi Giovanni, Franchin Luigi, Marangon Ettore e Soligo Angelo.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio De Marchi Marino:
55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche)
- Fronte dolomitico - Settore Auronzo [Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (24 maggio - 12 ottobre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (31 ottobre - 2 novembre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (11 novembre - 14 dicembre 1915)
- Spedizione in Albania - Trasferimento a Valona (5 - 11 febbraio 1916)
- Spedizione in Albania - Settore est Haderai - Sevaster (12 febbraio - 5 giugno 1916)
- Spedizione in Albania - Operazioni d'imbarco per il rientro in Italia ( 6 - 8 giugno 1916) † VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1916 della Brigata Marche (55° e 56° Reggimento).
"Nel primo semestre del 1916 la Brigata Marche lascia la fronte italiana per essere trasferita a quella albanese. Il movimento viene eseguito in due scaglioni: primo a partire è il 55°, che il giorno 5 febbraio inizia il movimento ferroviario per Taranto. Il 56° rimane ancora nella zona di Meretto fino al 7 marzo, quando, alla sua volta, imbarcatosi per ferrovia a Pasian Schiavonesco, si trasferisce a Taranto, mentre il comando della brigata Marche cessa di funzionare, come tale, ed assume il comando della brigata Volturno.
Il 55° sbarca a Valona l’11 febbraio e il 16 dello stesso mese si trasferisce a Grnec, aggiungendosi alle truppe del 2° settore. Il 15 marzo anche il 56° giunge a Valona e la brigata Marche può così nuovamente costituirsi alla dipendenza della 43a Divisione. Le viene assegnato il settore est (Haderai) dove il 55° fanteria occupa Grnec e il 56° Sevaster.
Nei mesi in cui i reparti della Marche rimangono in Albania non si verificano avvenimenti notevoli, ma solo qualche scaramuccia e qualche azione di artiglieria.
Il 5 giugno cominciano le operazioni d’imbarco per rientrare in Italia."...
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 697 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO