Favaro Giuseppe Antonio
19 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 14 gennaio 1899 .
Nato a Quinto di Treviso il 14 gennaio 1899 .
Figlio di Paolo e Dozzo Elisabetta.
Mugnaio.
Chiamato alle armi per mobilitazione ai sensi del D. L. del 1° febbraio 1917 Circolare N. 102 del G. M. 1917; giunto in territorio dichiarato in stato di guerra e assegnato al 102° Battaglione Milizia Territoriale il 21 febbraio 1917.
Trasferito al 1° Reggimento Fanteria (Brigata Re) il 25 giugno 1917.
Promosso al grado di Caporale il 12 luglio 1917.
Promosso al grado di Caporale maggiore il 1° ottobre 1917.
Morto il 29 ottobre 1918 ad Alano di Piave per le ferite riportate in combattimento durante la Battaglia di Vittorio Veneto.
Sepolto nel Sacrario Militare di Cima Grappa, tomba 864 come Favaro Antonio che è il suo secondo nome.
La denominazione, data ai giovani italiani che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere arruolati e inviati al fronte, divenne nota come "RAGAZZI DEL '99". I primi contingenti vennero chiamati all'inizio del 1917 e, dopo aver ricevuto una frettolosa istruzione, furono inquadrati in battaglioni di milizia territoriale. Altri contingenti vennero chiamati nel mese di maggio e altri, infine, nel mese di luglio ma tutti furono inviati al fronte nel novembre del 1917 successivamente alla battaglia di Caporetto.
Il loro apporto, unito all'esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per gli esiti della guerra.
In un momento di gravissima crisi per l'Italia rinsaldarono e rinvigorirono le fila del nostro esercito contribuendo all'esito vittorioso della Battaglia di arresto, della Battaglia del Solstizio e, infine, quella di Vittorio Veneto.
Con il Bollettino Militare del 22 novembre 1917, emesso dal Comando Supremo Militare Italiano del Regio Esercito fu redatto anche un "Ordine del Giorno dell'Esercito da diramare fino ai Comandi di Plotone" i Ragazzi del '99 ricevettero un solenne Encomio:
"I giovani soldati della Classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico e sul fiume che in questo momento sbarra al nemico le vie della Patria, in un superbo contrattacco, unito il loro ardente entusiasmo all'esperienza dei compagni più anziani, hanno trionfato. Alcuni battaglioni austriaci che avevano osato varcare il Piave sono stati annientati: 1.200 prigionieri catturati, alcuni cannoni presi dal nemico sono stati riconquistati e riportati sulle posizioni che i corpi degli artiglieri, eroicamente caduti in una disperata difesa, segnavano ancora.
In quest'ora, suprema di dovere e di onore nella quale le armate con fede salda e cuore sicuro arginano sul fiume e sui monti l'ira nemica, facendo echeggiare quel grido “Viva l'Italia” che è sempre stato squillo di vittoria, io voglio che l'Esercito sappia che i nostri giovani fratelli della Classe 1899 hanno mostrato d'essere degni del retaggio di gloria che su loro discende - Zona di guerra, 18 novembre 1917 - Il Capo di S.M. dell'Esercito A. Diaz"
Successivamente, per effetto del Regio Decreto del 9 luglio 1923, con Circolare nº 639 dell'8 novembre 1923, pubblicata sul Giornale Militare Ufficiale - Dispensa nº 51 del 9 novembre 1923 a Pag. nº 1468, l'Encomio si commutò in Croce al Valor Militare.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Favaro Giuseppe:
1° Reggimento fanteria (Brigata Re)
- Fronte isontino - Panowitz —S. Marco (11 luglio - 8 agosto 1917)
- Fronte isontino e ripiegamento al Piave - Settore Ravne — Kobilek — Tagliamento — Montello (10 ottobre 11 novembre)
- Settore del Grappa - M. Tomba (19 novembre 16 dicembre 1917)
- Settore del Grappa - M. Tomba – Monfenera (21 marzo - 22 aprile 1918; 21 maggio - 15 luglio; 22 agosto 23 settembre)
- Settore del Grappa - M. Tomba- Monfenera e Alano (22 - 29 ottobre 1918) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1918 della Brigata Re (1° e 2° Reggimento)
"Nelle prime ore del mattino del 24 [ottobre] i fanti della vecchia e gloriosa Brigata raggiungono con numerosi nuclei lo sbocco ovest di Alano. Verso sera, respinti violenti contrattacchi nemici, si fermano sulla destra dell’Ornic in attesa di riprendere l’avanzata, ma questa subisce nei giorni successivi una breve sosta, per attendere lo sviluppo dell’azione che a sinistra altri reparti svolgono per la conquista dello Spinoncia. Nondimeno il 25 due compagnie del II° Battaglione del 1° reggimento con una del II° battaglione del 95° fanteria, si spingono oltre C. Toere e rientrano nella notte con una ventina di prigionieri. L’avanzata viene ripresa il 26: la Brigata va con grande slancio all’assalto e, benché l’artiglieria nemica tempesti con estrema violenza le pendici nord del Monfenera, essa supera ed oltrepassa, dopo viva ed aspra lotta corpo a corpo, le prime linee avversarie; anzi la 5a Compagnia del 2° e la 5a del 1° fanteria, raggiungono ed occupano Alano, catturando numerosi prigionieri.
L’indomani i nostri proseguono ad avanzare; il nemico tenta di resistere, ma i suoi reiterati vivacissimi contrattacchi s’infrangono contro la decisa e ferma volontà dei fanti del 1° reggimento, che nella giornata raggiungono Colmirano, e con il I° battaglione del 2°, conquistano la linea avanzata nemica presso C. Madal (q. 776).
L’avversario si accanisce contro la nuova linea C. Madal-Morene Tesser, occupata dalla Brigata; ma, tanto il 29 quanto il 30, ai rinnovati e disperati sforzi nemici si oppone la tenace resistenza dei fanti del 1° e 2° reggimento, i quali durante l’aspra e dura lotta catturano all’avversario un migliaio di prigionieri e abbondante materiale bellico.
La Brigata, che nei sette giorni di combattimento, dal 24 al 30 ottobre, ha riportato 1043 perdite di cui 48 ufficiali, il 31 viene inviata in zona di riposo."
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 315 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO