Tegon Giuseppe - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
Vai ai contenuti

Tegon Giuseppe
25 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 28 luglio 1898.
Figlio di Angelo e Dotto Teresa.
Contadino.
Allievo Guardia di Finanza di terra volontario ascritto alla prima categoria della classe 1898 per la ferma di anni tre il 5 gennaio 1917.
Nominato Guardia di terra il 1° maggio 1917 e assegnato all' VIII° Battaglione Mobilitato nella Legione Territoriale di Napoli.

Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 1° agosto 1917.
Rimasto in servizio presso il reparto suddetto fino alla fine del conflitto.
Trasferito alle Legione di Trieste il 1° aprile 1920 e alla Legione Territoriale di Venezia il 19 ottobre 1920 per il congedo illimitato.
NOTE

Abbiamo inserito Tegon Giuseppe, non registrato nell'Albo d'Oro, in quanto presente sul monumento ai caduti di Quinto di Treviso. In realtà egli, dopo la guerra, fece ritorno a casa e morì l' 8 agosto 1923.
La Regia Guardia di Finanza partecipò alla Prima guerra mondiale con un proprio contingente inquadrato in 18 battaglioni mobilitati e 4 compagnie autonome.
Questi reparti furono impiegati sul fronte trentino, in Carnia, sull'Isonzo, sul Carso, sul basso Piave ed in Albania. Altri “distaccamenti speciali”, invece, erano costituiti da finanzieri dei reparti di confine posti a disposizione dei reparti del Regio Esercito in prima linea, con compiti informativi e di esplorazione.
I battaglioni della Regia Guardia di Finanza dipendevano, di solito, direttamente dai corpi d'armata e venivano distaccati, di volta in volta, presso i comandi di divisione per l'impiego in prima linea. Il rimanente personale fu impiegato sul territorio nazionale con compiti volti a garantire sicurezza e legalità interna, per gli ordinari compiti di servizio, nella difesa costiera, in Libia e nelle isole del Mar Egeo.
Tegon Giuseppe apparteneva all' VIII° Battaglione Mobilitato che, dal 5 novembre 1919, fu dislocato ad Ala. Da lì, il battaglione, inviò una compagnia che fu tra le prime truppe italiane ad entrare ad Innsbruck con il compito di provvedere al rimpatrio, sia dei prigionieri di guerra italiani catturati durante il conflitto, sia dei profughi trentini che erano stati internati, fin dal 1915, dagli austro-ungarici.

PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
Torna ai contenuti