Colesso Antonio
30 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 26 novembre 1885.
Nato a Quinto di Treviso il 26 novembre 1885.
Figlio di Giovanni Maria e De Marchi Margherita.
Contadino.
Chiamato alle armi per mobilitazione con il R. D. del 22-5-1915 Circ. N. 370 e 592 del G. M. e giunto al Deposito del 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) il 31 luglio 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra lo stesso giorno.
Rimase in forza a tale reparto seguendolo nelle operazioni sui fronti Dolomitico, Isontino e Albanese.
Al rientro in Italia da quest'ultimo fronte, perse la vita nell'affondamento del Piroscafo Principe Umberto la notte dell'8 giugno 1916.
Rilasciata dichiarazione di irreperibilità il 17 agosto 1916.
NOTE
- Nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale il nome del padre risulta essere Luigi.
- La notte dell'8 giugno 1916, nell'affondamento del piroscafo "Principe Umberto", persero la vita più di 1.900 soldati del 55° Reggimento Fanteria. Tra loro, oltre a Colesso Antonio, scomparvero nelle acque di fronte a Valona anche altri sei nostri concittadini: Brunello Antonio, De Marchi Giovanni, De Marchi Marino, Franchin Luigi, Marangon Ettore e Soligo Angelo.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Colesso Antonio:
55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche)
- Fronte dolomitico - Settore Auronzo [Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (Agosto - 12 ottobre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (31 ottobre - 2 novembre 1915)
- Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (11 novembre - 14 dicembre 1915)
- Spedizione in Albania - Trasferimento a Valona (5 - 11 febbraio 1916)
- Spedizione in Albania - Settore est Haderai - Sevaster (12 febbraio - 5 giugno 1916)
- Spedizione in Albania - Operazioni d'imbarco per il rientro in Italia ( 6 - 8 giugno 1916) † VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1916 della Brigata Marche (55° e 56° Reggimento).
"Nel primo semestre del 1916 la Brigata Marche lascia la fronte italiana per essere trasferita a quella albanese. Il movimento viene eseguito in due scaglioni: primo a partire è il 55°, che il giorno 5 febbraio inizia il movimento ferroviario per Taranto. Il 56° rimane ancora nella zona di Meretto fino al 7 marzo, quando, alla sua volta, imbarcatosi per ferrovia a Pasian Schiavonesco, si trasferisce a Taranto, mentre il comando della brigata Marche cessa di funzionare, come tale, ed assume il comando della brigata Volturno.
Il 55° sbarca a Valona l’11 febbraio e il 16 dello stesso mese si trasferisce a Grnec, aggiungendosi alle truppe del 2° settore. Il 15 marzo anche il 56° giunge a Valona e la brigata Marche può così nuovamente costituirsi alla dipendenza della 43a Divisione. Le viene assegnato il settore est (Haderai) dove il 55° fanteria occupa Grnec e il 56° Sevaster.
Nei mesi in cui i reparti della Marche rimangono in Albania non si verificano avvenimenti notevoli, ma solo qualche scaramuccia e qualche azione di artiglieria.
Il 5 giugno cominciano le operazioni d’imbarco per rientrare in Italia."...
« ET NOMEN VNA CVM SANGUVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 342 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO