Rachello Giuseppe - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Rachello Giuseppe
31 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 24 agosto 1886.
Figlio di Michele e Brunello [??] Catterina.
Carpentiere.
Chiamato alle armi il 6 novembre 1915.
Assegnato all' 8° Reggimento Bersaglieri e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 16 novembre 1915.


Trasferito al 3° Reggimento Bersaglieri il 3 gennaio 1916.

Trasferito al IV° Battaglione Bersaglieri Ciclisti, in forza al 4° Reggimento Bersaglieri, l' 11 maggio 1918.

Disperso nel fatto d'armi di "Le Crosere" (linea del Piave) il 15 giugno 1918.

NOTE

Tutti i Bersaglieri, noti e ignoti, del IV° Battaglione Ciclisti, caduti a Le Crosere, sono stati sepolti nel Cimitero di Guerra de Le Crosere e poi traslati nel Sacrario di Fagarè nel 1935.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Rachello Giuseppe:

Ogni Battaglione, formante un Reggimento Bersaglieri, poteva essere dislocato in settori diversi del fronte. Soprattutto i Ciclisti seguivano di rado gli altri battaglioni del reggimento.
Mancando sul foglio matricolare, l'informazione del battaglione di appartenenza non è possibile collocare Rachello Giuseppe sullo scenario bellico.
Solo con il trasferimento al IV Battaglione Ciclisti (appartenente al 4° Reggimento Bersaglieri) è possibile seguirne i movimenti al fronte.

4° Reggimento Bersaglieri - IV° Battaglione Ciclisti
Fronte del Piave - Battaglia del Solstizio - S. Bartolomeo di Piave - "Le Crosere" - C. Pastori - Mulinetto - C. Del Bosco - Molino nuovo - C. Pasqualin - Argine Regio - S. Biagio di Callalta - Bocca di Callalta (15 - 25 giugno 1918) VAI AL MOMENTO STORICO

Dal punto di vista della collocazione storica, la battaglia cui prese parte Rachello Giuseppe, si inserisce nel quadro più ampio della Seconda Battaglia del Piave (rinominata “Del Solstizio” da Gabriele D’Annunzio) combattuta dal 15 al 24 giugno del 1918 e che, grazie alla straordinaria resistenza del nostro esercito, segnò il punto d’inizio della riscossa italiana che culminò con la successiva Terza Battaglia del Piave (più nota come Battaglia di Vittorio Veneto) e con la vittoria finale.
La grande offensiva austro-ungarica si articolava in tre operazioni distinte (Zona del Tonale, Altopiano di Asiago e linea del Piave) che miravano allo sfondamento delle linee italiane e all’invasione della Pianura Padana.
Nella linea del Piave gli austro-ungarici riuscirono ad attraversare il fiume e a costituire delle pericolose teste di ponte che furono prima arrestate e poi ricacciate grazie alla tenace resistenza delle nostre truppe.
Una di queste teste di ponte era collocata a una dozzina di chilometri a Nord-Est di Treviso nell’area attorno a Candelù, Saletto, Fagarè .
Ed è qui che il IV° Battaglione Bersaglieri Ciclisti fu chiamato alla difesa delle nostre linee.
Il 15 giugno 1918 il IV° Battaglione Bersaglieri Ciclisti (inserito con il V° e il XII° nel I° Gruppo Bersaglieri Ciclisti) era in forza alla 45a Divisione e si trovava a Rovarè alle dipendenze della Brigata Sesia (201° e 202° Reggimento Fanteria).
Iniziata l’offensiva dell’esercito austro-ungarico, che nelle prime ore del 15 giugno era riuscito a costituire una testa di ponte sulla destra del fiume Piave, il IV° Ciclisti ricevette l’ordine di partecipare alla riconquista del paese di San Bartolomeo caduto in mano nemica fin dalle prime fasi dell’offensiva.
Per lo scopo fu inviata la 11a Compagnia che iniziò il contrattacco dal caposaldo di Le Crosère.
L’azione, pur se coronata da successo richiese un pesante tributo di sangue.

Il 16 giugno la 11a compagnia ricevette il cambio della 10a che era rimasta a Le Crosère.
Rientrata al caposaldo, però, la 11a fu subito inviata, assieme alla 12a, sulla linea Case Pastori – Molinetto lasciando la 10a Compagnia a San Bartolomeo.
La linea Case Pastori – Molinetto fu investita da un violento attacco nemico al quale le due Compagnie di Bersaglieri e i reparti della Brigata Sesia opposero una strenua resistenza.
Verso la sera dello stesso giorno l’attacco nemico si concentrò ancora su San Bartolomeo ma, anche qui, i difensori riuscirono a mantenere le posizioni.
Il 17 giugno il IV° Bersaglieri Ciclisti continuò a resistere sulle posizioni assegnate e partecipò anche all’azione che mirava a riprendere l’Argine Regio riuscendo a riconquistare Ca’ del Bosco nella zona dei Sette Casoni.
Ancora nello stesso giorno, alla sera, un intenso fuoco dell’artiglieria nemica si scatenò su San Bartolomeo causando numerose perdite tra i difensori.
Il 18 giugno il fuoco dell’artiglieria nemica si intensificò ulteriormente causando notevoli perdite tra i bersaglieri del IV° ciclisti e i fanti delle brigate Sesia e Potenza che, infine, furono costretti ad arretrare sulle posizioni del 16 giugno sulle quali, con enorme sacrificio, riuscirono ad arrestare la nuova ondata offensiva.
Nei giorni successivi, fino al 21, il IV° ciclisti continuò a partecipare, di concerto con i reggimenti di fanteria, a diverse azioni di contrattacco e di difesa riuscendo a contenere l’impeto dell’offensiva nemica che, dopo qualche giorno, si spense costringendo gli austro-ungarici a ripiegare sulle posizioni antecedenti l’offensiva






« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »  
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 615 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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