Tegon Giulio - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Tegon Giulio
26 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 22 marzo 1889.
Figlio di Giuseppe e Marazzato Luigia.
Contadino.
Chiamato alle armi, in seguito alla Circolare Ministeriale N. 555/10 del 6-5-1915, il 10 maggio 1915.
Assegnato al 115° Reggimento Fanteria (Brigata Treviso) il 15 maggio 1915.

Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Morto per le ferite riportate in combattimento sul Col Basson, Altopiano di Asiago, il 25 agosto 1915.
NOTE
Alcune salme dei nostri caduti a Col Basson furono recuperate dagli austro-ungarici e sepolte nel Cimitero Militare di Costalta di Vezzena. Le spoglie di molti dei caduti, noti e ignoti, di Costalta furono traslate negli anni venti nel Sacrario di Asiago.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Tegon Giulio:

115° Reggimento Fanteria (Brigata Treviso)
  • Altopiano di Asiago - Zona Campo Rosà - Campo Posellaro - Val Torra - Termine - Ghertele - Campo Manderiolo (5 giugno 25 agosto 1915) → VAI AL MOMENTO STORICO



Dal Diario di Guerra del 1915 della Brigata Treviso (115° e 116° Reggimento)

"All’inizio delle ostilità la Brigata è dislocata fra Marostica — Bassano — Vallonara — Mason Vicentino alla dipendenza della 34a Divisione. Inviata il 25 maggio nei dintorni di Thiene, il 3 giugno è in prima linea sull'altopiano di Asiago, nella zona Costesin — Campo Rosà — Campo Posellaro — Ghertele — Cima Manderiolo. Quivi fino al 23 agosto i suoi reparti si alternano fra periodi di linea e di riposo. Il 25 agosto il 115° agisce dimostrativamente per agevolare l’attacco della Brigata Ivrea contro le posizioni avversarie di Malga Costa Alta e M. Basson; gli attacchi condotti con estrema violenza e più volte rinnovati da tutti i reparti del reggimento si infrangono contro le robuste difese passive del nemico che reagisce attivamente con fuoco di mitragliatrici e con intenso tiro delle artiglierie dei forti ancora efficienti di Luserna e Busa di Verle, sì che il reggimento è obbligato a ripiegare sulle posizioni di partenza di Campo Rosà dopo aver perduto 36 ufficiali e 1041 militari di truppa."

« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »  
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 720 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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