Franchin Angelo
35 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 22 agosto 1882.
Nato a Quinto di Treviso il 22 agosto 1882.
Figlio di Giobatta e Gallinaro Angelica.
Mugnaio.
Chiamato alle armi per mobilitazione con il R. D. del 22-5-1915 Circolare 394 del G. M. e giunto al Distretto chiamante il 13 luglio 1916.
Assegnato al 2° Reggimento Fanteria (Brigata Re) il 25 luglio 1916.
Trasferito al 119° Reggimento Fanteria (Brigata Emilia) e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra lo stesso giorno.
Morto in combattimento a Quota 126 nei pressi di Grazigna [oggi Grčna - Nova Gorica] sobborgo a Nord Est di Gorizia, il 20 maggio 1917.
NOTE
Probabilmente traslato tra gli ignoti al Sacrario di Oslavia come molti altri fanti del 119° Reggimento Fanteria caduti in quel settore nello stesso periodo.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Franchin Angelo:
119° Reggimento Fanteria (Brigata Emilia)
- Fronte isontino - Settore Mrzli [Q. 1186] - Sleme (da luglio 1916 al 13 gennaio 1917)
- Fronte isontino - Settore Est di Gorizia [Q. 165 - Q. 174 - Q. 150] - Tunnel di Castagnevizza (30 gennaio - 2 marzo)
- Fronte isontino - Settore Est di Gorizia [solo il 119°] - Settore di S. Marco [solo il 120°] (22 marzo - 5 aprile)
- Fronte isontino - Settore di Gorizia (25 aprile - 6 maggio)
- Fronte isontino - Settore di Gorizia - Costone S. Floriano [Q. 100] - Casa Bianca - Q. 126 di Grazigna (15 - 20 maggio 1917) → VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1917 della Brigata Emilia (119° e 120° Reggimento)
"Il 16 [maggio] reparti del 119° attaccano la posizione di q. 126 e dopo alterna, sanguinosa vicenda, la conquistano e rafforzano, catturando 50 difensori; le perdite della brigata sono di 30 ufficiali e 850 militari di truppa. Il 17 il nemico muove al contrattacco e riesce a riprendere la q. 126 dalla quale però è ben presto ricacciato; egli però insiste rabbiosamente per riprenderla e cagiona alla brigata la perdita di 2 ufficiali e 209 militari di truppa. Nei giorni seguenti il nemico, insistendo negli attacchi, riesce a riconquistare la contrastata q. 126 detta dei "ruderi" che il 27, dopo accanita reazione, ritorna in possesso dei nostri con la cattura di 156 prigionieri di cui 3 ufficiali."
Grazigna, anche conosciuta come Grassigna (in sloveno Grčna), è una località situata in Slovenia ai piedi del Panovizza (in sloveno Panovec). Originariamente un sobborgo di Gorizia, oggi fa parte del nucleo urbano di Nova Gorica.
Durante la Prima Guerra Mondiale,il settore goriziano fu teatro di intensi combattimenti. Dopo la presa di Gorizia nell’agosto del 1916, l’esercito italiano avanzò significativamente verso Est. Grazigna rappresentò uno dei punti di maggiore avanzata durante le battaglie dell’Isonzo. Anche il cimitero di Gorizia, inaugurato nel 1880, si trovava a Grazigna. Durante le battaglie, il cimitero subì gravi danni a causa dei bombardamenti e fu successivamente dismesso. Nelle due cartoline dell'epoca si notano gli effetti di tali bombardamenti.
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 342 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO