Bertelli Vincenzo
33 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 4 gennaio 1882.
Nato a Quinto di Treviso il 4 gennaio 1882.
Figlio di Antonio e Marcon Teresa.
Mugnaio.
Chiamato alle armi per mobilitazione con R. D. del 22-5-1915 Circolari N. 370 e 776 del G.M. e giunto al Deposito del 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) il 24 ottobre 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra lo stesso giorno mantenendo il grado di Caporale acquisito durante la prima ferma dal 1902 al 1903.
Trasferito al 69° Reggimento Fanteria (Brigata Ancona) il 2 dicembre 1915.
Morto il 14 dicembre per le ferite riportate in combattimento sul settore Peuma - Oslavia.
NOTE
- Sull'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, risulta deceduto il 15 dicembre 1915.
- Probabilmente traslato tra gli ignoti al Sacrario di Oslavia come molti altri commilitoni dello stesso reggimento caduti nella stessa data.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Bertelli Vincenzo:
69° Reggimento Fanteria (Brigata Ancona)
- Fronte isontino - Oslavia - Peuma (2 - 15 dicembre 1915) † VAI AL MOMENTO STORICO
Dal Diario di Guerra del 1915 della Brigata Ancona (69° e 70° Reggimento)
"Il 7 novembre [la Brigata] entra in linea di fronte alle posizioni nemiche di Oslavia e del Peuma, alla dipendenza della 11a Divisione, per partecipare alla 4a Battaglia dell’Isonzo (10 novembre — 5 dicembre).
Il 10 attacca col 69° reggimento le posizioni del Peuma e col 70° quelle di Oslavia: la reazione del nemico, con violentissimo fuoco, non permette di realizzare che qualche lieve progresso verso quota 160 del Peuma. Il giorno 12 il 70° fanteria rinnova l’attacco e riesce a penetrare fra i ruderi di Oslavia, ma all’alba del giorno successivo il nemico, preceduto da poderosa preparazione di artiglieria, contrattacca costringendo i reparti del 70° ad indietreggiare.
Dopo un breve periodo di riordinamento nella zona di Cerovo, reso indispensabile dalle gravissime perdite sofferte (oltre 3200 uomini fuori combattimento dei quali 72 ufficiali) il 30 novembre la brigata ritorna in prima linea nello stesso settore, tentando fino al 5 dicembre nuovi attacchi contro le formidabili posizioni del Peuma e di Oslavia, ma con scarsi risultati."
« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 68 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO