Marangon Giuliano - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Marangon Giuliano
23 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 24 ottobre 1893.
Figlio di Ferdinando e Bozzo Angela.
Carpentiere.
Allo scoppio del conflitto era già in forza al 77° Reggimento Fanteria (Brigata Toscana) dal 13 agosto 1914.

Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 22 maggio 1915.
Disperso il 3 novembre 1916 durante i combattimenti di quota 376 del Monte Veliki Hribach sul Fronte Isontino durante la IX Battaglia dell'Isonzo.
NOTE

  • Il luogo dove fu dichiarato disperso Marangon Giuliano è nei pressi dell'area dove fu eretto il Sacrario di Redipuglia. È possibile che le sue spoglie, se ritrovate, siano state traslate in quel Sacrario tra gli oltre sessantamila soldati ignoti.
  • Nell'Albo d'Oro del Militari Caduti nella Guerra 1915 - 1918, la data di nascita risulta essere il 24 agosto 1893 diversamente da quella indicata nel foglio matricolare.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Marangon Giuliano:

77° Reggimento Fanteria (Brigata Toscana)
  • Fronte delle Giudicarie - Settore Maniva Crocedomini - M. Tonolo - M. Melino (24 maggio - 31 dicembre 1915)
  • Fronte delle Giudicarie - sinistra di Chiese (1° gennaio - 1° marzo 1916)
  • Fronte isontino - Settore Sabotino - S. Floriano (31 marzo - 6 aprile)
  • Fronte isontino - Settore Sabotino (15 maggio - 25 luglio)
  • Fronte isontino - Settore Sabotino - Costone S. Mauro - S. Valentino (5 - 14 agosto)
  • Fronte isontino - Settore Pod Sabotino (31 agosto - 10 settembre)
  • Fronte isontino - Attacco del Veliki Hribach e Pecinka (27 settembre - 20 ottobre)
  • Fronte isontino - Conquista del Veliki Hribach - Dosso Fajti (1 - 3 novembre 1916) VAI AL MOMENTO STORICO



Dal Diario di Guerra del 1916 della Brigata Toscana (77° e 78° Reggimento)

"Dopo breve riposo, dal 20 al 30 ottobre nei pressi di Gradisca, la Brigata Toscana ritorna sul Veliki. Il 1° novembre, con un impetuoso attacco, ne conquista la cima; il giorno 2, mentre procede all’attacco del Fajti, un poderoso contrattacco austriaco tenta la riconquista del Veliki; ma i fanti della "Toscana" con brillante manovra, circondano i reparti nemici catturandoli e, proseguendo quindi nell’avanzata vittoriosa, conquistano il Fajti. Circa 1500 prigionieri sono rimasti nelle mani dei due reggimenti della "Toscana" fra i quali il comandante della 55a Brigata austroungarica con tutto il suo stato maggiore. Il mattino del 3 un poderoso bombardamento si abbatte sulle posizioni del Fajti, arrecando sensibili perdite, ma i reparti della brigata rimangono serenamente al loro posto, respingendo i reiterati tentativi di avanzata delle fanterie nemiche."

« ET NOMEN VNA CVM SANGVINE PRO PATRIA DEDIMVS »  
( e con il sangue anche il nome dedicammo alla Patria )
PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 439 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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