Sutto Geremia - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Sutto Geremia
27 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 10 aprile 1888.
Figlio di Vittorio e Vendramin Anna.
Falegname.
Chiamato alle armi in seguito alla Circolare Ministeriale N. 555/10 del 6-5-1915 e giunto al 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) il 10 maggio 1915.

Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 24 maggio 1915.
Promosso al grado di Sergente il 15 ottobre 1915.
Le promozioni a Caporale, 15 settembre 1909, e Caporale Maggiore, 31 dicembre 1909, erano state ricevute durante le precedenti chiamate presso il 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia).
Morto, per enterite specifica, il 5 novembre 1915 a Langoris di Cormons, nella Villa Baroni Locatelli adibita a Ospedale da Campo N. 230. → MALATTIE DI GUERRA
Prima sepoltura nel Cimitero Militare di Langoris.
Traslato nel Sacrario di Oslavia, tomba 1264 Torrione Langoris [con il nome di Sutti Geremia].
NOTE

Nell'Albo d'Oro dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, il nome del padre è Vittore.
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Sutto Geremia:

55° Reggimento fanteria (Brigata Marche)
  • Fronte dolomitico - Settore Auronzo [Cadore] - Sottosettore Ansiei - Lavaredo - M. Popena (24 maggio -  12 ottobre 1915)
  • Fronte isontino - Settore del Monte Sabotino (31 ottobre - 5 novembre 1915) → VAI AL MOMENTO STORICO



Dal Diario di Guerra del 1915 della Brigata Marche (55° e 56° Reggimento)

"... finché al 23 ottobre la 10a Divisione inizia il suo trasferimento sulla fronte dell’Isonzo, dove la battaglia divampa senza sosta.
Sbarcati i battaglioni alla stazione di S. Giovanni di Manzano, la brigata Marche si riunisce a Dobra il 29 ottobre e il 30 si porta nel Vallone di Dol, subito dietro la vetta inespugnata del Sabotino, contro la quale, fin dall’inizio delle ostilità, si erano prodigati invano il valore e il sangue dei nostri fanti.
Durante la 3a Battaglia dell’Isonzo i due reggimenti della Marche muovono, il 1° e 2 novembre, all’assalto delle formidabili trincee, ma il micidiale fuoco nemico ne arresta lo slancio e li obbliga a sostare. Cadono sul campo più di 200 morti, fra cui 14 ufficiali e attorno a loro, oltre 1100 feriti."

PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 714 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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