Bettiol Domenico - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO
I C A D U T I
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Bettiol Domenico
30 anni.
Nato a Quinto di Treviso il 13 maggio 1885.
Figlio di Luigi e Durigon Antonia.
Contadino.
Chiamato alle armi il 31 agosto 1915.
Assegnato al 30° Reggimento Fanteria (Brigata Pisa) e giunto in territorio dichiarato in stato di guerra il 13 settembre 1915.

Morto il 29 giugno 1916 nel settore delle trincee di Buca Carsica e Lunetta, nei pressi di Sagrado sul fronte isontino a causa di un attacco eseguito dal nemico con gas asfissianti.
Prima sepoltura nella tomba 1715 a Sagrado. Traslato nel Sacrario di Redipuglia alla tomba 3774 del Gradone 2 con il nome di Bettio Domenico.
Cronologia delle operazioni al fronte dei reparti nel periodo durante il quale prestò servizio Bettiol Domenico:

30° Reggimento Fanteria (Brigata Pisa)
  • Fronte isontino - Filanda di Sdraussina - Fortin - Molamatta - Trivio a sud di S. Martino - Cappella di S. Martino - Saliente Groviglio (24 ottobre - 28 dicembre 1915)
  • Fronte isontino - 1° Settore S. Michele - S. Martino - Groviglio (14 gennaio - 29 giugno 1916)



Dal Diario di Guerra del 1916 della Brigata Pisa (29° e 30° Reggimento)

"Viene attuata, il 28 giugno, sulla fronte della brigata una parziale offensiva per l’occupazione del tratto "Groviglio" - "Ridottino". Reparti del 30° attaccano il "Dente del Groviglio", ma invano, perché l’insufficiente preparazione d’artiglieria ha lasciate intatte le difese accessorie e le trincee avversarie.
Contemporaneamente reparti del 29°, dopo combattimenti accaniti, riescono a rioccupare e mantenere parte delle trincee dell’"Elemento Triangolare".
A sua volta il nemico, il 29 giugno, dopo intensa preparazione di artiglieria sulla zona di Sagrado e Sdraussina e contro i ponti dell’Isonzo, lancia nubi di gas venefici, sotto l’azione micidiale dei quali i pochi reparti del II e III/30° sono costretti ad abbandonare la "Buca Carsica" e la "Lunetta" che presidiano.
I superstiti della brigata, insieme con quelli della Regina, contrattaccano violentemente e riescono a trattenere prima, ed a ricacciare poi completamente il nemico. Nella tragica giornata la Pisa perde però 31 ufficiali morti, 51 feriti ed uno disperso, e 416 soldati morti, 171 feriti e 933 dispersi."

PRESENTE SUL MONUMENTO AI CADUTI
E A PAGINA 76 DELL'ALBO D'ORO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - VOLUME XXVI - VENETO
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