Seconda Guerra - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO - 1940 / 1945
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IL MISTERO DI NOCH NAVA

Sulle are marmoree del monumento ai Caduti del nostro comune non furono incisi solamente i nomi dei caduti della Grande guerra ma, successivamente, anche quelli dei militari scomparsi durante il Secondo conflitto mondiale dal 10 giugno 1940 al 25 aprile 1945.
Per dovere storico e morale, e in soccorso di quanti si trovassero a scorrere quei tristi elenchi, ci è sembrato ovvio condurre una ricerca anche su questi caduti.
In realtà, per chi si avvicina al monumento, la distinzione non risulta per niente facile. I nomi dei militari caduti nel primo e nel secondo conflitto furono incisi nelle stesse are e senza un ordine apparente.
Solamente un lieve cambio di stile dell'incisione e l'aggiunta di qualche dettaglio circa l'arma di appartenenza del caduto può aiutare l'osservatore più attento.
Purtroppo abbiamo incontrato parecchie difficoltà in ordine al reperimento dei dati dei caduti dal momento che alcuni archivi ufficiali di quel periodo non sono ancora liberamente consultabili e, questo, ci ha notevolmente limitato nella redazione di parecchie schede.
Abbiamo, di conseguenza, cercato di recuperare le informazioni con i metodi che avevamo già sperimentato per i caduti della Prima Guerra Mondiale trovando anche un punto di partenza.
Infatti, tra tutti i nomi, uno in particolare ci aveva colpito: il soldato Noch Nava Vittorio.
La nuova ricerca è partita proprio da lui e dal suo inusuale cognome.
Fin dalle prime fasi ci siamo trovati in difficoltà.
Elementi diversi, una parte del cognome rispetto all'altra o il nome con parte del cognome sembrava esistessero in forma disgiunta ma, tutte assieme, non avevano riscontro.
Il cognome Noch l'avevamo ritrovato in alcuni arruolati eritrei nel Regio Esercito Coloniale mentre avevamo trovato un Nava, nato a Treviso, che però, per la mancanza di dati certi, ci lasciava moltissime perplessità.
La faccenda aveva assunto i contorni del mistero.
I numerosi scenari di guerra, sparsi nei quattro punti cardinali, rendevano infine impossibile una ricerca effettuata sui singoli reparti.
Finalmente, un tardo pomeriggio, frugando quasi rassegnati tra drammatici elenchi di caduti qualcosa catturò la nostra attenzione.
Tra i nominativi dei dispersi nell'affondamento di una nave militare ecco riapparirci Nava Vittorio da Treviso ma questa volta, com'era normale, al nome era stato finalmente anteposto il grado... Nocchiere !
Tutto ci fu infine chiaro.
Probabilmente per un malinteso, chi scolpì il nome sul monumento equivocò l'informazione e, anziché incidere  NOCCH. NAVA VITTORIO scolpì  SOLD. NOCH NAVA VITTORIO.

Il mistero era stato finalmente risolto con nostra grande e commossa emozione.
Un'accurata ricerca effettuata nel Cimitero di Quinto di Treviso ci ha, infine, permesso di recuperare del tutto inaspettatamente anche il volto del marinaio. Il nonno paterno, Vittorio, volle porre sulla propria lapide anche un ricordo del nipote perito in guerra.
Il risultato di questo percorso nella memoria ha contribuito a convincerci che questa ricerca sui caduti della Seconda Guerra era oltremodo doverosa.
Purtroppo, per qualcuno dei nomi presenti sul monumento, non siamo riusciti a reperire nessun altro dato oltre al loro nome. Altri nomi, invece, rinvenuti tra le pieghe degli innumerevoli archivi consultati, non sono stati collocati sul monumento.
Sono tutti ragazzi del nostro comune; nati o residenti al momento dell'arruolamento nelle diverse armi.
Partiti per i molti e tragici teatri di guerra. Partirono numerosi. Molti non tornarono.
Persero la vita tra le sabbie del deserto africano, come Giacomo Dal Bianco, o lì fatti prigionieri come Fortunato Marchetto.
o nei diversi fronti della regione Balcanica, Fausto Bordignon, Giuseppe Gasparini, Erminio Zanatta e Angelo Zannoni;
altri, come il Nocchiere Vittorio Nava, scomparvero nel Mediterraneo, dispersi in drammatici eventi navali.
Molti perirono insanguinando le pagine terribili della spedizione in Russia, altri, come il nostro Domenico Bressan, caddero difendendo le coste italiane e molti altri furono travolti, in fronti opposti, dagli sconvolgimenti sociali, politici e militari successivi all'otto settembre 1943.
Anche il cielo azzurro della nostra penisola e dei nostri mari pretese un tributo di vite.
Per altri, troppi, non abbiamo potuto raccogliere altro se non il loro nome e poche altre informazioni:
 
Per loro, come per tutti gli altri, abbiamo voluto far posto tra le nostre pagine per poterli consegnare alla giusta memoria lontana da ogni retorica e da ogni possibile rancore che ancora oggi, purtroppo, impedisce un approccio sereno, pur se doloroso, ai fatti di quel drammatico momento storico della nostra Italia.



RICERCHE STORICHE A CURA DI PAOLA VENDRAMIN E SILVANO ZAGO
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