Primo e Carolina Zara.
Di professione elettricista.
Arruolato e inviato sul fronte russo con la Divisione Pasubio e assegnato al V° Battaglione Mortai da 81 come autiere conducente di SPA CL39.
Subito prima dell'inizio della Seconda Battaglia difensiva del Don, a seguito delle offensive russe (Operazioni Saturno) che segnarono l'inizio della storica drammatica ritirata delle nostre truppe, Gino si trovava con il suo Battaglione nei pressi di Ogolev nell'ansa del Don denominata "Cappello Frigio".
Ma dopo pochi giorni Gino, come migliaia di altri nostri soldati fu travolto dalla terribile controffensiva russa e dato per disperso.
I lager destinati ai prigionieri di guerra – che, secondo i dati disponibili, dal 1939 a inizio 1943 erano soltanto 24 – aumentano di numero, fino ad arrivare a 533 (più almeno altri nove lager speciali), distribuiti su tutto il territorio sovietico. I prigionieri italiani furono rinchiusi in circa 430 dei lager suddetti. Su 84 mila prigionieri italiani solamente 10 mila poterono far ritorno a casa dopo la fine del conflitto.