LA BATTAGLIA DEI TRE MONTI
Alle 6.30 del 28 gennaio 1918 dopo il fuoco preparatorio di artiglieria (anche con l'impiego di gas in Frenzela e Val Miela) iniziò l'attacco ad opera di reparti di Bersaglieri verso la linea di difesa austriaca Sisemol - Valbella - Col del Rosso. Dopo qualche ora iniziarono gli interventi della fanteria, soprattutto della Brigata Sassari che con questa battaglia scrisse una delle pagine più eroiche della propria storia. Inizialmente il Col del Rosso fu occupato dai nostri fanti che, sotto un furioso contrattacco austriaco, furono costretti ad abbandonare poco dopo. Intervennero battaglioni alpini e, grazie al deciso e preciso supporto delle nostre artiglierie, i nostri fanti ritornarono sulle posizioni a ridosso del Col del Rosso.
Ancora i bersaglieri, appoggiati con forza dagli Arditi del secondo Battaglione d'assalto, conquistarono alla baionetta le trincee sommitali del Valbella. Purtroppo, per un malinteso nelle comunicazioni, il fuoco di copertura della nostra artiglieria venne a mancare e l'inevitabile contrattacco austriaco sul Valbella respinse le nostre truppe con gravi perdite. Intanto i fanti della Sassari, assieme ad un battaglione della Liguria, conquistarono Col del Rosso e Col d'Echele collegando la linea a monte Melaghetto. Truppe alpine attaccarono a Case d'Echele e Case Ruggi, arrivando a nord sino al versante destro della Val Scura.
Sul Sasso Rosso, dove resistevano gli alpini del Vicenza, i rinforzi dei battaglioni Val d'Adige e Stelvio occuparono le posizioni austriache. Il 29 gennaio il Comando Militare, ordinò l'attacco a Valbella. Tra le 9.30 e le 10 mossero all’attacco i bersaglieri. Alle 13 Valbella fu conquistata dalle nostre truppe.
Alle 15.30 iniziò però il bombardamento nemico e il contrattacco con la fanteria, ma i nostri soldati riuscirono a contenerlo e a ristabilire la linea. Venne finalmente conquistato anche monte Valbella grazie a ripetuti assalti di una Brigata di bersaglieri.
A sera si concluse la vittoriosa battaglia offensiva dei "Tre monti" con la completa riconquista italiana delle posizioni perdute durante la "Battaglia di Natale" dell'anno precedente. Si delineò così il fronte definitivo che caratterizzerà l'andamento delle operazioni nel 1918. Da allora vi furono solo lievi rettifiche. Le perdite italiane ammontarono a più di cinque mila uomini fuori combattimento con più di duemila soldati caduti o dispersi e circa quattromila feriti. Il nostro bersagliere Luigi Fantin cadde in combattimento il 28 gennaio durante il primo assalto alle trincee del Monte Valbella e non fu più ritrovato.
La Battaglia dei Tre Monti fu, probabilmente, la più grande battaglia d'artiglieria campale della Prima guerra mondiale e costituì la prima vittoria offensiva del nostro Esercito dopo Caporetto. L'esito di questa battaglia fu fondamentale per il morale delle nostre truppe e contribuì a rinsaldare ulteriormente la tenuta del fronte che, da lì a qualche mese, sarebbe stata messa ancora alla prova con la grande ultima offensiva austro tedesca di giugno che avrebbe coinvolto soprattutto la linea del Piave.
FUOCO D'ARTIGLIERIA SUL COL D'ECHELE
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