TRA PEUMA E OSLAVIA
Il 7 novembre la Brigata Ancona con i suoi 69° e 70° Reggimento presero posizione di fronte alle posizioni austriache di Oslavia e del Peuma pronti a partecipare alla Quarta Battaglia dell'Isonzo.
Il 10 novembre, infatti il 69° Reggimento attaccò le posizioni austriache del Peuma mentre il 70° Reggimento agiva assieme ad altri Reggimenti sulla vicina linea di Oslavia e verso il Sabotino. Il fuoco di reazione degli austriaci fu violentissimo e il Reggimento riuscì a progredire molto limitatamente verso quota 160 del Peuma a costo di perdite ingenti. Anche dopo la fine della Quarta Battaglia dell'Isonzo gli assalti verso il Peuma e la vicina Oslavia continuarono mietendo ancora vittime, dispersi e feriti. Altri due nostri soldati, Vincenzo Bertelli e Angelo Bettio furono travolti nella tragedia.
L'abitato di Peuma, in territorio nemico, distrutto dal fuoco della nostra artiglieria.
Sullo sfondo la strada che sale sulle pendici del Peuma interrotta dal ponte, ormai distrutto, sull'Isonzo.
Un altro nostro soldato, arruolato nel 55° Reggimento perse la vita sulla stessa linea del fronte. Inviato inizialmente a ridosso di Oslavia, il 55° venne spostato più a nordest assieme a un Reggimento della Brigata Livorno per azioni di disturbo e pattugliamento sul Sabotino. Ma il 29 e il 30 di ottobre giunse l'ordine dell'attacco vero e proprio ma la reazione nemica, ancora una volta, rese insormontabili le difficoltà e i nostri fanti furono costretti a ripiegare. Giovanni Signori, caduto il 30 di novembre, fu uno dei tanti ragazzi, poco più che ventenni, che lasciarono le loro vite sul fronte isontino.