Tommaso Forfori nacque a Carrara il 21 marzo 1879.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale lasciò la Scuola Superiore di Guerra di Torino e, con il grado di Capitano, gli fu assegnato il comando della 15a Batteria Gruppo Conegliano che, installata sul Pizzo Avostanis, aveva il compito di controllare e difendere una vasta zona al confine con l'Austria comprendente le cime del Pal Grande, Pal Piccolo, Freikofel e il passo di Monte Croce Carnico.
La Batteria, guidata dal coraggio e dalla calma del proprio Capitano, riuscì a respingere sempre con successo tutti gli attacchi degli austro-ungarici.
Dopo i fatti di Caporetto, le truppe schierate sul fronte Carnico, obbedendo agli ordini del Comando Supremo, lasciarono le loro posizioni per rischierarsi sulle nuove posizioni difensive.
Forfori, promosso al grado di Maggiore e già decorato con due medaglie al Valor Militare, giunse sulla zona del Pasubio dove, con la propria batteria, difese strenuamente e con successo le postazioni di Malga Zugna nei pressi di Passo Buole.
Alla fine della guerra, Forfori, con il grado di Colonnello, fu assegnato al comando del Forte San Marco a Venezia, quindi alle batterie costiere di La Spezia per poi terminare la propria carriera nel 1928 al comando del 7° Reggimento di Artiglieria a Pisa.
Successivamente fu promosso al grado di Generale.
Morì tragicamente il 26 giugno del 1945 per lo scoppio di una mina di nuova generazione che stava tentando di disinnescare sulla spiaggia di Marina di Massa.
Forfori, poco prima della deflagrazione, fece allontanare, salvando loro la vita, tutti i componenti della squadra di artificieri che, al suo comando, stava bonificando il litorale Apuano dai tanti residuati bellici lasciati dalla Seconda guerra mondiale.
ONORIFICENZE
Medaglia d'Argento al Valor Militare: "Con ammirevole perizia ed esemplare coraggio personale, diresse il fuoco della propria batteria e cooperò a respingere efficacemente furiosi e ripetuti attacchi nemici. - Monte Pal Grande, Freikofel e Pal Piccolo, 8 al 15 giugno 1915."
Medaglia di Bronzo al Valor Militare: "In combattimento, sotto l'imperversante e prevalente fuoco di artiglieria avversaria, si dimostrò costantemente calmo ed energico, e, con ogni mezzo, cercò di controbattere il nemico, dando così ai suoi artiglieri nobile esempio di fermezza e tenacia di carattere. - Pizzo Avostanis, 5 luglio 1915."
Croce di Guerra al Valor Militare: " Si distinse per attività intelligente, efficace ed ardimentosa, nel disimpegno delle sue attribuzioni, coadiuvando il comando tattico dei piccoli calibri della zona, nella organizzazione dei tiri di numerose batterie. - Malga Zugna, 23 maggio 1918."
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Croce d'oro di Lungo Comando.
Medaglia d'argento di Lungo servizio.
ANTONIO MARANGON NELLE ANNOTAZIONI DEL CAPITANO FORFORI
Durante il periodo trascorso al fronte il Capitano Forfori annotò, nel suo diario, i fatti, gli accadimenti bellici e le vicende riguardanti i suoi soldati.
Proprio in queste pagine si trovano le annotazioni relative alla morte di Antonio e alla proposta di onorificenza di cui il Capitano si fece promotore.
In altre pagine si può comprendere che era sua consuetudine seguire attentamente e costantemente le pratiche fino alla registrazione della Dispensa Militare con la quale riceveva conferma delle avvenute assegnazioni delle onorificenze ai suoi soldati caduti.
Il ricevimento della Dispensa confermativa costituiva ulteriore occasione per nuova corrispondenza verso le famiglie come abbiamo avuto modo di verificare leggendo la lettera di ringraziamento che Luigi Marangon, padre di Antonio, inviò al Capitano Forfori all'inizio del 1916.
Rileggendo le note biografiche e storiche e approfondendo le ricerche abbiamo raggiunto la certezza che l'allora Capitano Forfori era chiaramente una persona di straordinaria sensibilità e umanità e ciò esaltava ulteriormente il suo grande coraggio e senso del dovere.
Infatti, grazie al fondamentale contributo del figlio Vittorio, abbiamo avuto modo anche di leggere alcune sue lettere che con premura si incaricava di spedire alle famiglie dei soldati caduti ed appartenenti alla sua batteria.
Con emozionato stupore abbiamo anche capito che il Capitano, in più di qualche occasione, provvide, a titolo esclusivamente personale e con propri mezzi, ad inviare alle famiglie dei caduti anche delle somme in denaro in ulteriore supporto alle stupende parole di conforto.
Le famiglie rispondevano con altrettanto affetto, con innegabile stima e gratitudine per la grande statura morale e la profonda umanità del Capitano Forfori.
DESIDERIAMO RINGRAZIARE SENTITAMENTE IL SIG. VITTORIO, FIGLIO DEL GENERALE FORFORI, PER AVERCI MESSO A DISPOSIZIONE GRAN PARTE DELLA DOCUMENTAZIONE DI QUESTA PAGINA NONCHE' PER AVERCI DATO NUOVO IMPULSO PER IL PROSEGUIMENTO DELLA NOSTRA RICERCA. INFINE, NON POSSIAMO SCORDARE LA GRANDE EMOZIONE CHE TUTTI NOI ABBIAMO CONDIVISO NEL RIANNODARE IL FILO DELLA STORIA A DISTANZA DI PIU' DI CENTO ANNI DA QUEI DRAMMATICI E TERRIBILI GIORNI.