Monte Forame - La Guerra all'orizzonte

QUINTO DI TREVISO  - 1915 / 1918
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IL  MONTE  FORAME
Il 22 novembre del 1915, date le basse temperature che rendevano la neve resistente e la limpidezza dell'aria che favoriva la precisione dell'artiglieria, il comando della IV Armata ordinò di eseguire, entro pochi giorni, alcuni attacchi di sorpresa in Val Felizon e sul Gruppo del Forame.
All'azione sul Forame parteciparono una sezione di mitragliatrici, un plotone di Alpini, tre compagnie di fanti, mezzo plotone del Genio, una compagnia del 48° Bersaglieri e una sezione con cannoni da 65. Il loro compito era quello di puntare verso la cima e le pendici nord-ovest del Forame.
LA CIMA DEL  MONTE FORAME
Verso le 9 del mattino del 26 novembre la compagnia del 48° Bersaglieri giunse in prossimità dei reticolati austriaci e tentò di tagliarli, ma il terreno ricoperto con quasi un metro di neve e l'intenso fuoco nemico costrinse i bersaglieri al ripiegamento lasciando numerosi uomini sul terreno. Il Comando di Brigata alle 13.30 comunicò al Comando di Divisione che l'azione era fallita a causa del fuoco delle mitragliatrici austriache annidiate in modo tale da non essere bersagliate dalla nostra artiglieria. La proposta di far rientrare le truppe nelle posizioni di partenza non fu accolta dal Comando di Divisione che, anzi, ordinò la prosecuzione dell'azione per il giorno dopo.
IL GRAVON DEL FORAME
All'alba del 27 novembre, dopo un'ora di tiro di preparazione dell'artiglieria, il 48° bersaglieri avrebbe dovuto riprendere l'azione ma la rigida temperatura (-20°) e la stanchezza degli uomini convinse, infine, il Comando ad arrestare l'azione. In due giorni gli italiani persero quasi novecento uomini. Di questi solo i Bersaglieri tra morti, dispersi feriti e congelati ne persero quasi quattrocento. Tra i caduti, poi sepolti sul campo di battaglia, c'era anche il nostro Angelo Meneghini.
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