Ruffo - La Guerra all'orizzonte

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Fulco Ruffo di Calabria nacque a Napoli 12 agosto 1884.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò volontario nel reggimento cavalleria dal quale molto presto, chiese il trasferimento per entrare nel Battaglione Aviatori.
Dopo aver conseguito il brevetto, fu inviato, come pilota, in zona di guerra.
Dopo le prime esperienze di volo nella 4a Squadriglia per l'artiglieria, nel 1916 fu trasferito ai reparti da caccia.
Partecipò attivamente alla celebre battaglia nel cielo di Udine quando, assieme a Francesco Baracca e altri piloti della stessa squadriglia, attaccarono un ricognitore nemico l'11 febbraio del 1917.
Nello stesso anno, già con due Decorazioni al Valor Militare, fu assegnato alla 91a Squadriglia aeroplani da caccia, comandata da Francesco Baracca, alla cui morte, nel giugno 1918, subentrò nel comando fino al 23 settembre 1918, quando assunse il comando del nuovo 17º Gruppo caccia lasciando, così la Squadriglia al comando di Ranza.
Il 20 ottobre 1918 venne colpito mentre volava oltre le linee austriache. Riuscì, tuttavia, ad atterrare e a riattraversare la linea del fronte.
Nel corso della guerra gli furono riconosciuti 20 abbattimenti di aerei nemici inserendosi tra i primi cinque piloti della Lista degli Assi italiani della Prima guerra mondiale.
Gli furono conferite una Medaglia d'Oro al Valor Militare, due d'Argento e quattro di Bronzo.
Finita la guerra Fulco Ruffo di Calabria rimane nel Regio Esercito fino al 1925 congedandosi con il grado di primo capitano di cavalleria, nel Reggimento Piemonte Reale.
Da allora seguì la propria azienda agraria italo-belga diventandone il presidente.
Dal matrimonio del principe Fulco Ruffo di Calabria con la contessa Luisa Gazzelli dei Conti di Rossana (1896-1989), nacquero sette figli, tra questi anche la Principessa Paola (Forte dei Marmi, 1937), divenuta regina dei Belgi per il suo matrimonio con Alberto II del Belgio.
Morì a Marina dei Ronchi di Apuania (MS) il 23 agosto 1946.



ONORIFICENZE
Italia
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia: Nominato il 30 novembre 1939 e precedenti
Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia: "Capitano di Complemento di Cavalleria addetto al Corpo Aeronautico Militare. Dall'inizio della guerra in ininterrotto servizio come pilota, come comandante di una Squadriglia da caccia, come comandante di un Gruppo di Squadriglie da caccia, ha reso all'esercito infiniti preziosi servizi. Animato dal più raro amore di Patria, eletto esempio sempre ai suoi dipendenti, esecutore ed organizzatore esemplare, ha saputo con l'instancabile sua attività ottenere dai mezzi messi al suo comando il più completo rendimento. Nobile esempio come sempre di valore individuale, ha abbattuto nell'ultimo periodo di guerra 7 apparecchi nemici. 1915/1918 - 10 settembre 1918".
Medaglia d'Oro: "Capitano di Complemento di Cavalleria addetto al comando Aeronautico d'Armata. Dotato di elette virtù militari, pilota da caccia d’insuperabile ardire, provato in ben cinquantatré scontri aerei, con spirito di sacrificio pari al suo valore, continuò a cercare la vittoria ovunque la poteva trovare. In due mesi fece precipitare quattro apparecchi avversari sotto i suoi colpi sicuri. Il 20 luglio 1917, con incredibile audacia assaliva, da solo una squadriglia compatta di cinque velivoli nemici, ne abbatteva due e fugava i superstiti. Mirabile esempio ai valorosi. Cielo di Castagnevizza, 14 luglio. Cielo di Tolmino, 17 luglio. Cielo di Nova Vas, 20 luglio 1917".
Medaglia d'Argento: "Tenente di Complemento di Cavalleria, Battaglione Squadriglie Aviatori. Pilota aviatore addetto ad una squadriglia di aeroplani da caccia, con sereno sprezzo d'ogni pericolo e grande sangue freddo, dando prova di molta perizia aviatoria, affrontava arditamente potenti aeroplani nemici, riuscendo col fuoco della propria mitragliatrice a determinare la precipitosa caduta di un velivolo avversario in territorio nemico, fra Bucovina e Ranziano, e concorrendo molto efficacemente all'abbattimento di un altro in territorio nazionale, a Creda presso Caporetto. Cielo di Gorizia, 23 agosto 1916. Cielo di Caporetto, 16 settembre 1916".
Medaglia d'Argento: "Tenente di Complemento di Cavalleria del Corpo Aeronautico Militare. Arditissimo pilota da caccia, dava continue prove di valore, attaccando numerosi e ben armati velivoli nemici, ed abbattendone cinque in breve periodo di tempo, malgrado il suo apparecchio fosse più volte danneggiato seriamente dal tiro avversario riusciva con grande perizia a portarlo in salvo. Cielo del Basso e Medio Isonzo, 5-26 maggio 1917".
Medaglie di Bronzo: "Tenente di Complemento di Cavalleria Squadriglie Gruppo Aviazione Artiglieria. Dava prova di ardire e calma in ogni occasione di volo. Il giorno 11 febbraio volava, nonostante il vento forte ed 'aggiustato tiro avversario che colpiva il suo apparecchio ben undici volte, sopra una batteria avversaria da 305 per osservare il tiro di una batteria nostra, ponendo questa in grado di colpire in pieno il bersaglio. Lokvica, 11 febbraio 1916. Già distintosi, volando sul Basso Isonzo il 12 novembre 1915".
Medaglia di Bronzo: "Tenente di Complemento di Cavalleria Battaglione Squadriglie Aviatori. Pilota d'aeroplano addetto ad una squadriglia da caccia, con sereno sprezzo d'ogni pericolo e dando prova di grande perizia aviatoria e sangue freddo, affrontava con altri apparecchi della stessa squadriglia, un potente e ben armato velivolo nemico, concorrendo molto efficacemente, col fuoco della propria mitragliatrice, a determinare la caduta dell'avversario. Cielo di Udine, 11 febbraio 1917".
Medaglia di Bronzo: "Tenente Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria. Tra vivo e continuato fuoco di artiglieria, fucileria e mitragliatrici nemiche, navigava a 750 metri sulle posizioni avversarie, allo scopo di agevolare l'osservatore nel ritrarre fotografie. Non essendo riuscita completa la serie, causa un guasto alla macchina fotografica, si manteneva alla stessa quota e, nonostante la persistenza del fuoco, riusciva a precisare le posizioni di batterie e di ricoveri nemici. Basso Isonzo, 8-9 aprile 1916".
Medaglia di Bronzo: "Tenente Gruppo Squadriglie Aviazione Artiglieria. Informato, con altri aviatori, che un aeroplano nemico volteggiava con insistenza sopra Monte Stol e Monte Stariski per regolare il tiro delle proprie batterie, montato su un velivolo da caccia, arditamente assaliva l'apparecchio avversario, che strenuamente si difese con una mitragliatrice e con un fucile a tiro rapido, e, dopo una brillante e pericolosa lotta, concorreva ad abbatterlo, rimanendone ucciso l'ufficiale osservatore e ferito mortalmente il pilota. Monte Stariski, 16 settembre 1916".
Belgio
Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo

  
RIPRODUZIONE DELLO SPAD VII DELLA 91a SQUADRIGLIA
CON LE INSEGNE DEL CAPITANO RUFFO
1917
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