Awdry Morris Vaucour nacque l'8 marzo 1890 a Topcliffe nel North Yorkshire.
All'inizio della guerra fu inviato sul fronte francese e, inizialmente, fu impegnato come osservatore nei voli di ricognizione. Come tale, durante una difficilissima missione riuscì a riportare importanti informazioni e rilevamenti sulle forze nemiche ottenendo una menzione al valore.
Nel 1916 ottenne il brevetto di pilota e passò al 70mo Squadron. In quel reparto si distinse ulteriormente e, grazie anche a tre abbattimenti, ricevette la Military Cross.
Fu in seguito nominato istruttore e, tornato in Inghilterra, rimase in patria fino al 22 di agosto. Il 23 tornò in Francia ed assunse il comando del 45mo Squadron con il quale arriverà in Italia alla fine del 1917.
Dal febbraio a giugno del 1918 abbatté altri quattro velivoli ricevendo la seconda menzione per la Military Cross e, il 3 di Giugno, la Distinguished Flying Cross.
Alle 9 del 16 luglio la fortuna di "Bunny" Vaucour si esaurì. Il tenente Alberto Moresco, a bordo di un Hanriot H.D. 1 della 78a squadriglia, stava eseguendo un pattugliamento sul cielo del Piave quando vide avvicinarsi un velivolo che non riuscì a identificare. Abbagliato dal sole "immaginava di poter vedere distintamente una croce nera dipinta sull'aereo che sembrava avere una trasparenza gialla". Credendo di aver incrociato un velivolo nemico, dopo averlo sorvolato, fece una stretta virata a destra e, a meno di cento metri dalla coda dell'altro aereo, fece fuoco abbattendo Vaucour che precipiò nei pressi di Monastier di Treviso. Troppo tardi s'avvide del tragico errore e non gli restò altro da fare se non rientrare alla base e fare rapporto ai superiori.
Naturalmente il Comando italiano esternò il suo grande rammarico per la morte del noto pilota britannico. Al 45mo Squadron fu discussa a lungo la questione che raggiunse toni molto accesi tant'è che qualcuno ipotizzò una possibile "rappresaglia" nei confronti dei piloti italiani.
Alla fine, fortunatamente, prevalse il buon senso anche grazie all'opera conciliante di Joubert e del Comandante in Capo delle forze Britanniche, Lord Cavan. Infine, venne da tutti accolta la tesi dell'incidente.
Il Times commentò: "Il suo squadrone quasi lo adorava, tutti gli uomini dell'ala lo apprezzavano ... La sua perdita è irreparabile, ma ... morì facendo il lavoro che lo rendeva sempre felice e senza il quale era infelice".
Il tragico equivoco si concretizzò anche per l'informazione, giunta ai piloti italiani, che un Camel britannico era stato catturato e veniva usato dai piloti tedeschi per compiere indisturbate missioni di ricognizioni entro le linee italiane. Per distinguere i velivoli amici dall'impostore fu diramata l'istruzione di dotare i velivoli inglesi di apposite banderuole di riconoscimento poste sui montanti delle ali. I piloti inglesi aderirono con poco entusiasmo e convinzione alla disposizione e questo gettò i presupposti per l'incidente.
Il Maggiore Awdry Morris Vaucour fu sepolto nel cimitero comunale di Montecchio Precalcino in provincia di Vicenza.
ONORIFICENZE
Inghilterra
Military Cross con due menzioni al valore;
Distinguished Flying Cross;
1914-15 Star.
Italia
Medaglia d'Argento: "Vaucour Aurdry Morris, tenente Royal artigl. e Royal Flyng Corps. (esercito inglese). — La devozione al dovere ed il magnifico esempio di questo ufficiale contribuirono grandemente a mantenere nella sua squadriglia un altissimo spirito combattivo. I grandi successi da esso ottenuti in combattimenti aerei vanno attribuiti direttamente ai suoi metodi d'insegnamento e di tattica aerea. – Piave-Trentino, inverno 1917-1918".
Un Sopwith F-1 Camel del 45° Squadron
Istrana 1918