IL ROYAL FLYING CORPS IN ITALIA
All'indomani della ritirata di Caporetto, le forze alleate dell'Intesa, temendo un collasso totale delle difese italiane, inviarono truppe di rinforzo che schierarono, inizialmente, a ridosso del Mincio e del Po in previsione dell'estrema resistenza qualora il fronte sulla linea Grappa - Piave non avesse retto alla grande offensiva austro ungarica. Successivamente, con le linee italiane ben posizionate e con la dimostrazione evidente che le nostre truppe sarebbero state in grado di arginare lo sforzo bellico del nemico, i comandi inglese e francese decisero di spostare le loro truppe direttamente in zona di guerra. Oltre ai rinforzi di fanteria gli alleati inviarono anche alcune squadriglie di aeroplani principalmente impiegati per la caccia. Tra le squadriglie (Squadron) inglesi erano presenti anche il 45° e il 28° Squadron entrambi equipaggiati con i Sopwith Camel.
Il 45° Squadron della Royal Flying Corps fu istituito il primo marzo del 1916. Tra i piloti che prestarono servizio presso il reparto ci furono numerosi assi compresi, per fare qualche nome, Peter Carpenter, Matthew Brown Frew, Cedric Ernest Howell e diversi altri.
Alla fine del conflitto il reparto aveva al suo attivo più di duecento abbattimenti e, tra questi, almeno una cinquantina nel periodo trascorso sul fronte italiano.
Il 45° Squadron iniziò il trasferimento dal fronte francese a metà di novembre del 1917 ma divenne operativo solo alla metà di dicembre quando fu schierato a San Pelagio nei pressi di Padova. Alla fine del 1917 si trasferì ad Istrana e poi, dalla metà di marzo del 1918 al campo di Grossa di Gazzo (Padova) dove rimase fino alla data del rientro in Francia nel settembre dello stesso anno.
Il 45° Squadron, fin dal 24 agosto del 1917, fu al comando dell'asso inglese Awdry Morris Vaucour che morì il 16 luglio 1918 abbattuto per errore dal tenente Alberto Moresco che, in quel periodo, era assegnato alla 78a Squadriglia Caccia.
Il 28° Squadron del Royal Flying Corps fu costituito agli inizi di novembre del 1915.
Inizialmente preposto all'addestramento fu trasformato in reparto da caccia quando fu equipaggiato con i Sopwith Camel.
Dopo un periodo trascorso sul fronte francese fu inviato su quello italiano dove giunse alla fine di novembre del 1917.
Brevemente schierato sul campo di volo di san Pelagio, nei pressi di Padova, passò su quello di Grossa di Gazzo dove rimase fino alla fine di settembre del 1918.
In ottobre il 28° Squadron fu trasferito a Sarcedo e poi a Treviso sul campo di volo di Limbraga dove rimase fino alla fine delle ostilità.
Durante il periodo bellico il reparto abbatté più di 130 velivoli nemici e contava undici assi tra i quali, i canadesi, William George Barker, Clifford MacKay McEwen, Harold Byron Hudson, Stanley Stanger, Thomas Frederic Williams e, gli inglesi, Percy Wilson e Arthur Gordon Jarvis.
Quest'ultimo, assieme a Dennis Osmond Mulholland, inglese, e a Osmond William Frayne, sudafricano, partecipò alla Battaglia aerea di Istrana del 26 dicembre 1917 riuscendo ad abbattere un velivolo austriaco collaborando con Michetti, Scaroni e Fucini della 76a Squadriglia.
Durante la seconda fase della battaglia un altro aviatore del 28° Squadron, James Hart Mitchell, assieme a Giacomo Brenta della 78a, Silvio Scaroni e Raimondo di Loreto della 76a, abbatterono un grosso bombardiere AEG G.IV austriaco.
UN SOPWITH CAMEL DEL ROYAL FLYING CORPS
Il 66° Squadron fu costituito il 30 giugno 1916 a Filton, nella contea del Gloucester, in Inghilterra.
Inizialmente equipaggiato con biplani da addestramento, algi inizi di febbraio del 1917 ricevette i Sopwith Pup e schierato sul fronte francese a ridosso della Somme. Nell'ottobre dello stesso anno fu equipaggiato con i Sopwith Camel e, come altri Squadron inglesi, trasferito sul fronte italiano agli inizi di dicembre e schierato a Grossa di Gazzo. Dal marzo 1918 fu trasferito sul campo di volo di San Pietro in Gù dove rimase per circa un anno fino al 1919 quando rientrò in Inghilterra e dove fu sciolto alla fine di ottobre dello stesso anno.
Durante il periodo trascorso sul fronte italiano i piloti del reparto abbatterono circa 170 velivoli nemici. Il 66° Squadron contava tra i suoi piloti una ventina di assi provenienti dall'Inghilterra, dal Canada, dall'Australia e dagli Stati Uniti. Tra loro c'erano anche William George Barker, trasferito dal 28°, e Peter Carpenter trasferito dal 45° Squadron.
Oltre agli Squadron da caccia equipaggiati principalmente con i Sopwith Camel, giunsero in Italia anche dei reparti destinati alla ricognizione aerea ed erano generalmente dotati di bimotori biposto come i Royal Aircraft Factory R.E.8 o i Bristol F2b.
UN BRISTOL F.2 FIGHTER
Il 34° Squadron del Royal Flying Corps, costituito il 7 gennaio 1916, operò inizialmente sul fronte francese nella Somme. A fine novembre del 19617 fu trasferito sul fronte italiano e schierato sul campo di volo di Grossa di Gazzo. Per la tipologia di impiego, il reparto fu trasferito, temporaneamente, anche presso altri aeroporti veneti. Nel dicembre del 1917 fu a Istrana poi, dal marzo del 1918 al campo di Villaverla dove fu impiegato anche con equipaggi misti portando in volo gli osservatori italiani della 22a squadriglia. Infine. il 22 ottobre, si spostò sul campo di volo di San Luca, a Paese, dove rimase fino alla fine delle ostilità.
UN ROYAL AIRCRAFT FACTORY R.E.8 DEL 34° SQUADRON IN ITALIA
Il 42° Squadron del Royal Flying Corps fu formato nell'aprile del 1916. Operò sia sul fronte francese che su quello italiano. Dal dicembre del 1917 a febbraio 1918 ebbe sede a Istrana poi, a febbraio fu trasferito al campo di Grossa di Gazzo dove rimase fino alla fine di marzo per ritornare, infine, sul fronte francese.
AVIATORI DEL 42° SQUADRON. ESTATE 1918
Il 139° Squadron fu formato, presso il campo di volo di Villaverla, in Italia il 3 luglio 1918 dopo la costituzione della Royal Air Force nata, il primo luglio, per fusione tra i precedenti Royal Flying Corps e Royal Naval Air Service. Lo Squadron rimase sul fronte italiano fino alla fine della guerra ed ebbe, tra i suoi comandanti, anche il maggiore Barker che, tuttavia, continuò a volare con il suo Sopwith Camel.
UN BRISTOL F.2b DEL 139° SQUADRON R.A.F. - ITALIA 1918
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