LA GUERRA DEI FORTI:
I FORTI ITALIANI
F O R T E C A S A R A T T I
Il forte fu eretto tra gli anni 1906 e 1908.
Fu costruito sul fianco destro orografico della Val d'Astico nei pressi della stretta di Barcarola, nel territorio comunale di Arsiero, ad una quota di 350 metri.
La tecnica costruttiva rappresentava un compromesso tra l'uso del pietrame squadrato e l'impiego del calcestruzzo che stava rappresentando l'evoluzione dell'edilizia militare.
La fortezza faceva parte della linea Agno - Assa - Asiago e, collegato al vicino Forte Corbin, aveva il compito di sbarrare la Val d'Astico.
Era armato con tre cannoni da 149 mm. installati in altrettante cupole corazzate con acciaio spesso 40 mm. Erano presenti, inoltre, tre mitragliatrici in postazioni blindate e due in casematte.
Nel primo anno di guerra i suoi armamenti non furono mai utilizzati.
Il 15 maggio dell'anno successivo, all'inizio dell'Offensiva di Primavera o Frühjahrsoffensive (chiamata impropriamente Strafexpedition), il mortaio austriaco Skoda 380 mm. soprannominato "Barbara", fu posizionato sul rovescio settentrionale della dorsale di Millegrobbe sull’altopiano di Lavarone con l’incarico di bersagliare i forti italiani facilitando l’avanzata della fanteria.
Dalla postazione nei pressi di Costa Alta, distante poco più di dodici chilometri da Casa Ratti, il grosso mortaio colpì il forte italiano con una ventina di proiettili senza, tuttavia, causare danni importanti.
Il 26 maggio, mentre gli italiani si stavano ritirando di fronte all'avanzata nemica, il forte fu abbandonato dalla guarnigione che, però, non riuscì a distruggerlo permettendo alla fanteria austriaca di occuparlo il giorno dopo.
Gli austriaci lo occuparono provvisoriamente fino al 25 giugno quando, per effetto della controffensiva italiana, furono costretti a ripiegare su posizioni più difendibili abbandonando i territori conquistati durante la prima fase dell'offensiva.
Gli austriaci, tuttavia, riuscirono a minare il forte facendo esplodere la parte contenente la batteria di cannoni riducendolo a un cumulo di rovine.
Il resto della struttura, caserma e dipendenze annesse, continuò ad essere usata come deposito o ricovero temporaneo fino alla fine della guerra quando vene abbandonata e lasciata al lavoro dei recuperanti che ne spogliarono le strutture metalliche fino al disfacimento quasi completo.
Luglio 1916 - Resti del gruppo della batteria dopo
l'esplosione provocata dagli austriaci in ritirata.