Stobia - La Guerra all'orizzonte

Vai ai contenuti
         


Augusto Stobia nacque a Piacenza il 22 novembre 1894.
Il tenente Augusto Stobia giunse alla 91a Squadriglia in agosto del 1918.
Prima di passare all'aviazione, provenendo dalla fanteria, era già stato ferito in combattimento e decorato. (*).
Le cicatrici che gli segnavano il viso erano testimonianza del suo carattere tenace. Combattente valoroso e già decorato, quando arrivò al campo di volo della 91a fu accolto dal comandante Ranza che non esitò ad ricordargli che il posto in Squadriglia andava conquistato.
Il 17 ottobre stava svolgendo un missione che, come scopo, aveva soprattutto il mitragliamento delle linee nemiche.
Le missioni "rettile" erano davvero pericolosissime. Gli aeroplani italiani volavano a quote bassissime ed erano esposti al fuoco della contraerea e ai proiettili vaganti dei cannoni, amici e nemici, che sparavano ininterrottamente contro le linee avversarie.
E poi c'erano anche i fanti che, dalle trincee, potevano colpire, anche se in maniera fortunosa, i velivoli che li sorvolavano mitragliandoli.
Un proiettile di contaerea colpì Stobia che, ferito, fu costretto ad abbandonare la missione che stava svolgendo in coppia con Guido Keller il quale, all'arrivo in squadriglia, gli era stato assegnato come istruttore. Quando Stobia cambiò rotta Keller, che non aveva idea di cosa fosse successo, pensò che il suo gregario avesse abbandonato la missione per paura o negligenza. Lo seguì ed atterrò sul campo di Limbraga, dove aveva preso terra Stobia, con l'intento di richiamare all'ordine il pilota. Ma, giunto all'aereo di Stobia si trovò di fronte il piolta morente che lo salutò con queste parole: "Dici al Comandante, dici ai miei compagni, che sono degno di loro, che sono della squadriglia Baracca".
Il campo di Limbraga, ormai in fase di ultimo allestimento e che stava per ospitare il 28° Squadron inglese, disponeva già di infrastrutture anche mediche.
Stobia fu soccorso immediatamente ma, a cuasa delle gravi ferite, morì il giorno dopo.



ONORIFICENZE
Italia
Medaglia di Bronzo: (*) "Aspirante ufficiale Reggimento Fanteria. Con intelligente preparazione, serena calma e grande ardimento, guidava una pattuglia in ricognizione e si recava fin contro i reticolati nemici a lanciare e far lanciare dai suoi dipendenti bombe a mano sulle trincee avversarie, finché rimaneva ferito alla faccia. Raccogliano-Merna, 9 aprile 1917".



Torna ai contenuti