Salvatore Breglia nacque a Napoli.
Con il grado di capitano giunse a Quinto di Treviso il 20 ottobre del 1918 chiamato a far parte e a guidare il reparto misto costituito da una sezione della 75a Squadriglia, composta da sei piloti, e da un'identica sezione della 71a dalla quale proveniva.
Il 31 ottobre 1918 durante una missione di mitragliamento fu colpito ma, pur con lo Spad in fiamme, riuscì ad atterrare. Nonostante le ferite riportate rimase al comando del reparto fino alla fine delle ostilità.
Durante la guerra ottenne una Medaglia d'Argento e una di Bronzo che, nel 1920, fu commutata in una seconda Medaglia d'Argento al Valor Militare.
ONORIFICENZE
Italia
Medaglia d'Argento: "Pilota d'aeroplano, in quattro mesi eseguì lunghe e difficili ricognizioni di tiri d'artiglieria, sfidando gli antiaerei e gli apparecchi nemici da caccia, che spesso danneggiarono gravemente il suo apparecchio. Insistendo con accanimento sull'obiettivo indicatogli, e scendendo a bassa quota, raccolse precise informazioni, e, con rara perizia, aggiustò molte volte il tiro contro le batterie dell'avversario. Cielo del Medio Isonzo: giugno, agosto 1917".
Medaglia d'Argento In commutazione della medaglia di Bronzo concessagli con Regio Decreto 25 agosto 1919: "Abilissimo pilota da caccia, incurante di ogni pericolo, dando prova di calma e coraggio, affrontava ripetutamente apparecchi nemici in condizione di notevole inferiorità. Incaricato di mitragliare truppe avversarie, si abbassava su di esse, nonostante le raffiche intense di mitragliatrici a proiettili incendiari, ed insisteva nell'ardua lotta, quantunque avesse avuto l'apparecchio gravemente colpito in più punti, non rientrando se non dopo aver adempito il suo compito. In successivi numerosi voli di guerra, quale comandante di squadriglia, sosteneva vittoriosamente combattimenti aerei, dando mirabile esempio di intrepidezza e di alta devozione al dovere. Cielo del Trentino: 13 marzo, giugno 1918. Cielo di Spresiano, Cielo del Piave: giugno, novembre 1918".
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