Soldato di leva, 2a Categoria Classe 1892 chiamato dal Distretto Militare di Treviso e lasciato in congedo illimitato, fornito di atto di sottomissione rilasciato per espatriare, il 4 maggio 1912.
Chiamato alle armi e non giunto in quanto dispensato dall'istruzione perché all'estero con regolare passaporto il 20 luglio 1913.
Chiamato alle armi e giunto al Distretto chiamante il 10 novembre 1914.
Assegnato all' 8° Reggimento Bersaglieri il 15 novembre 1914.
Inserito nella 3a Categoria del Distretto Militare di Treviso ai sensi dell'Art. 63 N. 1 e 72 del Testo Unico delle Leggi sul Reclutamento con Determinazione del Consiglio di Leva di Treviso in data 23 dicembre 1914.
Inviato in congedo illimitato il 10 gennaio 1915.
Chiamato alle armi e giunto al Distretto chiamante il 1° giugno 1915.
Assegnato al Battaglione Ciclisti dell' 8° Reggimento Bersaglieri il 13 giugno 1915 e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra.
Rimase in servizio presso il reparto assegnato fino al termine del conflitto.
Cessò di trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra il 1° gennaio 1919.
Inviato in congedo illimitato il 30 agosto 1919.
Sul quadro "Annotazioni" del Foglio Matricolare si legge:
"Autorizzato a fregiarsi della Medaglia Commemorativa Nazionale
della guerra 1915 - 18 istituita con Regio Decreto N. 1241 in data
29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette
corrispondenti agli anni di campagna 1915 - 1916 - 1917 - 1918."
Cronologia delle operazioni al fronte del reparto nel periodo durante il quale prestò servizio Vendramin Silvio:
8° Reggimento Bersaglieri (Battaglione Ciclisti)
Anno 1915
- Dal 16 giugno al 21 luglio (Biasiol - Villesse - Gradisca - Sagrado - M. S. Michele)
- Dal 20 al 24 ottobre (Cave di Selz - M. Sei Busi - Q. 65)
- Dal 20 al 29 novembre (Q. 11 e S. Zanut - Trincee di M. Sei Busi)
- Dal 14 al 27 dicembre (M. Sei Busi)
Anno 1916
- Dal 28 gennaio al 17 febbraio (M. Sei Busi)
- Dal 9 al 22 marzo (M. Sei Busi)
- Dal 6 al 27 aprile (M. Sei Busi)
- Dal 5 al 21 maggio (Cave di Selz [Q. 70])
- Dal 5 al 20 giugno (Trincea delle Frasche)
- Dal 6 al 15 agosto (Trincee di Villanella - Fosso - Lucinico - Villa Fausta - Savogna - Merna - Vippacco - Vertojba - Pec)
- Dal 27 agosto al 5 settembre (Trincee del lago di Doberdò)
- Dal 10 al 30 settembre (Trincee Dolina Debeli)
- Dal 10 al 17 ottobre (Trincee Adria - Dolina Debeli)
- Dal 31 ottobre all'8 novembre (Q. 144)
Anno 1917
- Dal 23 al 26 maggio (M. Santo)
- Dal 25 ottobre al 9 novembre (Ripiegamento: Castion di Zoppola - Venzone - Resiutta - M. Staulizze - M. Plagna - Cerni Patok - M. Posar - M. Pleghiè - Tolmezzo - Mena - Maniago - S. Martino di Campagna - Lestans - Valeriano - Sequals - Meduna - Sacile - Livenza - S. Martino - Piave)
Anno 1918
- Dal 2 al 21 gennaio (Trincee di Capo Sile)
- Dal 29 maggio al 6 giugno (Trincee di Maserada)
- Dal 29 maggio al 6 giugno (Trincee di Maserada)
- Dal 15 giugno al 25 agosto (Fossalta di Piave - Losson - Zenson - Capo d'Argine - Croce - Zona tra Piave Vecchia e Piave Nuova)
- Dal 16 al 30 settembre (Piave Vecchia [frazione Z. 10])
- Dal 16 ottobre al 4 novembre (Casale sul Sile - Visnà - Livenza - Monticano - Pordenone - Meduna - Tagliamento - Pasian Schiavonesco - Carpeneto - Pozzuolo del Friuli - Risano)
Diario di Guerra del 1918 del Battaglione Ciclisti (8° Reggimento Bersaglieri)
"Ai primi di gennaio, lasciato Meolo unitamente al III gruppo ciclisti, di cui fa parte, il battaglione raggiunge le trincee di prima linea di Capo Sile, ove un riparto del 2° granatieri è riuscito, con brillante azione, ad avanzare allargando la nostra occupazione.
Il nemico il giorno 16, nell'intento di riprendere le perdute posizioni, costringe i nostri, contrattaccando con numerose forze, a ripiegare in qualche punto, sulla propria destra.
Il momento è critico, sia per le conseguenze che può portare la sorpresa, sia perché qualche nucleo nemico spintosi avanti è già arrivato alla passerella che, unendo la testa di ponte alla linea retrostante, costituisce l'unica via di comunicazione.
Granatieri e bersaglieri del I, VII e VIII ciclisti si lanciano allora contro l'avversario, riuscendo in breve a ricacciarlo e ristabilendo completamente la situazione.
Il 21 gennaio, rilevato dal I/226°, il battaglione per via fluviale raggiunge Portegrandi; indi Meolo e Dolo sostando in quest'ultima località fino al 31 marzo.
Dal 1° aprile al 27 maggio è a S. Pelagio, nei pressi di Treviso ed il giorno 28, passato il III gruppo alla dipendenza della brigata Veneto (31a Divisione), l'VIII si porta nella zona di Maserada, sostituendo a Ca' de' Forti un battaglione del 256°. Il 3 giugno è in linea e nella notte dal 6 al 7 a Breda in riserva dell'XI corpo d'armata. Si trasferisce il 9 a S. Maria della Rovere, indi, allo sferrarsi dell'offensiva austriaca, accorre nei punti minacciati combattendo a Fossalta di Piave il 16, a Losson ed a Zenson il 17; di nuovo a Losson ed a Fossalta nei giorni seguenti. Nei giorni 23 e 24 lotta a Capo d'Argine ed a Croce, dove, quasi completamente circondato, si apre una via alla baionetta.
Dopo altri trasferimenti, prende parte ai combattimenti che la 33a Divisione svolge durante i primi di luglio tra Piave Nuova e Piave Vecchia.
Dal 20 luglio al 25 agosto il battaglione è nelle trincee di Cortellazzo (54a Divisione) od a riposo nei pressi di Cavallino. Il 26 si trasferisce a Casale sul Sile (XXVI corpo d'armata) ed il 16 settembre torna in linea sulla Piave Vecchia (fraz. Z. 10). Dopo aver trascorso la prima quindicina di ottobre a Cavazuccherina [oggi Jesolo], il 16 è di nuovo a Casale sul Sile.
Iniziatasi la nostra offensiva finale, durante la notte sul 30 ottobre, passa il Piave al ponte della Priula, raggiungendo al mattino Borgo Malanotte. Posto alla dipendenza della VII brigata di cavalleria, riceve ordine da questa di trasferirsi a Visnà e di puntare verso la Livenza, sulle località Brugnera - Albina - Portobuffolè, onde costituire piccole teste di ponte al di là del fiume.
Verso sera il battaglione inizia il movimento, spingendosi al di là del Monticano sebbene il ponte sul medesimo sia già stato fatto saltare; avanza poi celermente su Fontanelle. Il mattino dopo riprende la marcia e, giunto a Gajarine, invia due compagnie (1a e 3a), rinforzate da mitragliatrici, rispettivamente su Brugnera - Albina e sul ponte di Portobuffolè, mentre un'altra costituirà riserva. Dopo accanito combattimento il tratto di trincee compreso fra Brugnera e Portobuffolè viene conquistato ed il nemico respinto al di là della Livenza. Ingente bottino cade in nostra mano.
Il mattino del 1° novembre il battaglione varcato il fiume muove sulla strada di Tamai. Assicuratosi il fiancheggiamento sulla destra con elementi esploranti in direzione di Prata di Pordenone - Capo di Villa e sulla sinistra lungo la ferrovia Sacile - Pordenone, punta decisamente su Palse e per Porcia giunge a sera nell'abitato di Pordenone. Il 2, attraversato il Meduna è a Orcenigo di Sotto ed il giorno successivo arriva al Tagliamento che passa a guado.
Il 4 come avanguardia della VII brigata di cavalleria, riceve ordine, d'inseguire celermente il nemico in ritirata lungo l'itinerario: Flaibano - Pozzuolo - Sammardenchia - Risano - Lauzzacco - Percotto - Manzano - Cormons.
Rinforzato da tre sezioni mitragliatrici di cavalleria, raggiunge la testa della colonna nelle immediate vicinanze di Pasian Schiavonesco. Fatto momentaneamente sostare, riprende poscia l'avanzata ed è informato da pattuglie esploranti della presenza di forze numerose in Carpeneto.
Sbarrate allora con mitragliatrici le località più importanti, una compagnia (2a) entra decisamente in paese, travolgendo la tenace resistenza avversaria e catturando anche una colonna carreggio che muoveva sulla strada proveniente da Sclaunicco. Procede poi per Pozzuolo del Friuli e Sammardenchia, ove hanno luogo nuovi scontri.
Al bivio della strada di Lumignacco la testa del battaglione è accolta dal fuoco di numerose mitragliatrici avversarie che difendono i margini esterni del caseggiato di Risano. Un'abile manovra, alla quale partecipano il battaglione, un riparto dei "lancieri di Vercelli" e riparti mitraglieri della brigata di cavalleria, fa sì che l'avversario, asserragliato in paese, dopo una ultima tenace resistenza sia costretto a ritirarsi.
Con l'armistizio cessa l'inseguimento."