Vanin Giovanni 1894 - Quintini

I R E D U C I
QUINTO DI TREVISO
QUINTO DI TREVISO - 1915 / 1918
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Vanin Giovanni

Nato a Quinto di Treviso il 28 luglio 1894.
Figlio di Domenico e Bellon Maria.
Contadino.


Allo scoppio del conflitto era già in forza al 55° Reggimento Fanteria (Brigata Marche) dal 14 novembre 1914.

Trattenuto alle armi per mobilitazione in base all'Articolo N. 133 del Testo Unico delle Leggi sul reclutamento del Regio Esercito il 10 maggio 1915.
Destinato alle truppe mobilitate in zona di guerra, presso il suddetto reparto, il 24 maggio 1915.
Partito dal territorio dichiarato in stato di guerra, per ferita, il 1° novembre 1915.
Ricoverato presso l'Ospedale di Abano il 4 novembre 1915.
Dimesso e inviato al  217° Reggimento Fanteria (Brigata Volturno) il 17 febbraio 1916.

Trasferito al Deposito del 39° Reggimento Fanteria (Brigata Bologna) il 16 marzo 1916.

Trasferito al 144° Reggimento Fanteria (Brigata Trapani) il 18 marzo 1918. [Il 144° Reggimento diventa 150° il 28 dicembre 1917 passando alla "Trapani"]

Cessò di trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra il 1° gennaio 1919.
Inviato in licenza illimitata il 10 aprile 1919 e congedato il 17 settembre dello stesso anno.
Sul Foglio Matricolare (Sost. dello Specchio D) si legge:
"Ferito sul Monte Sabotino il 1° novembre 1915 come da Verbale N. 559 del Registro dei Verbali del C. d'Amm. del Reggimento."

Dal Diario di Guerra del 1915 della Brigata marche (55° e 56° Reggimento)

"Sbarcati i battaglioni alla stazione di S. Giovanni di Manzano, la Brigata Marche si riunisce a Dobra il 29 ottobre e il 30 si porta nel Vallone di Dol, subito dietro la vetta inespugnata del Sabotino, contro la quale, fin dall’inizio delle ostilità, si erano prodigati invano il valore e il sangue dei nostri fanti.
Durante la 3a Battaglia dell’Isonzo i due reggimenti della Marche muovono, il 1° e 2 novembre, all’assalto delle formidabili trincee, ma il micidiale fuoco nemico ne arresta lo slancio e li obbliga a sostare. Cadono sul campo più di 200 morti, fra cui 14 ufficiali e attorno a loro, oltre 1100 feriti."

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