Gasparin Riccardo Nato a Quinto di Treviso il 18 gennaio 1887. Figlio di Bortolo e Puppinato Angela. Fornaciaio. |
Chiamato alle armi in seguito alla Circolare Ministeriale N. 555/10 del 6-5-1915 il 10 maggio 1915.
Assegnato al 115° Reggimento Fanteria milizia mobilitata (Brigata Treviso) il 15 maggio 1915.
Inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 23 maggio 1915.
Ferito in combattimento a Col Basson il 25 agosto 1915.
Inviato in licenza straordinaria di sei mesi per convalescenza in seguito a rassegna medica il 5 dicembre 1915.
Rientrato al proprio reparto il 5 giugno 1916.
Inviato in licenza straordinaria di sei mesi per convalescenza a seguito di ferita il 16 luglio 1916.
Rientrato al proprio reparto in territorio dichiarato in stato di guerra il 16 gennaio 1917.
Inviato in ulteriore licenza di convalescenza di sei mesi il 18 gennaio 1917.
Inviato in licenza straordinaria in attesa dell'espletamento degli atti medico-legali il 1° maggio 1917.
Inviato in congedo assoluto perché riconosciuto permanentemente inabile al servizio militare (Dispaccio Ministeriale N. 4344457 in data 6 febbraio 1918) il 1° marzo 1918.
Sul Foglio Matricolare (Specchio D) si legge:
"Ferito d'arma da fuoco nel combattimento di Basson. lì 25 agosto 1915 come da processo verbale del 56° Reggimento Fanteria. [Dal Deposito del 56° fu costituito, il 15 marzo, il 115° Reggimento]
Con Atto Deliberativo N. 772 in data 25 maggio 1916 è autorizzato a fregiarsi del Distintivo d'Onore istituito con la circolare 182 del G. M. N. 1972 per la ferita riportata il 25 agosto 1915."
Distintivo d'onore (da braccio)
per ferite di guerra
Dal Diario di Guerra del 1915 del 115° Reggimento Fanteria (Brigata Treviso)
"... Il 25 [agosto] il 115° agisce dimostrativamente per agevolare l’attacco della brigata Ivrea contro le posizioni avversarie di Malga Costa Alta e M. Basson; gli attacchi condotti con estrema violenza e più volte rinnovati da tutti i reparti del reggimento si infrangono contro le robuste difese passive del nemico che reagisce attivamente con fuoco di mitragliatrici e con intenso tiro delle artiglierie dei forti ancora efficienti di Luserna e Busa di Verle, sì che il reggimento è obbligato a ripiegare sulle posizioni di partenza di Campo Rosà dopo aver perduto 36 ufficiali e 1041 militari di truppa."