Franzin Sante Luigi 1894 - Quintini

I R E D U C I
QUINTO DI TREVISO
QUINTO DI TREVISO - 1915 / 1918
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Franzin Sante Luigi

Nato a Quinto di Treviso il 29 marzo 1894.
Figlio di Giuseppe e Bolognato Virginia.
Contadino.
Chiamato alle armi il 1° giugno 1915.
Assegnato al 79° Reggimento Fanteria (Brigata Roma) il 12 giugno 1915.

Trasferito al 39° Reggimento Fanteria (Brigata Bologna) il 22 ottobre 1915.

Assegnato alla Compagnia Presidiaria 71 B il 3 marzo 1918. [1]
Trasferito al 36° Reggimento Fanteria (Brigata Pistoia) il 3 giugno 1918.

Partito dal territorio dichiarato in stato di guerra il 1° gennaio 1919.
Assegnato al 3° Reparto Rastrellatori il 10 marzo 1919. [2]
Congedato il 19 settembre dello stesso anno.
Il 1° maggio 1928 fu iscritto nel "Ruolo d'Onore" del Distretto Militare di Treviso. [3]

Nel Foglio Matricolare (Specchio D) di Franzin Sante si legge:
"Riportò una ferita al ginocchio destro da bomba incendiaria".
Non sono riportate le informazioni circa il luogo e la data.
[1] Le Compagnie Presidiarie erano costituite da soldati non completamente idonei al servizio in linea, per problemi fisici o perché anziani, sposati con numerosi figli e costituivano il presidio dietro le linee, esonerando i soldati in prima linea dai compiti non strettamente militari. Ogni reggimento aveva una o più Compagnie Presidiarie a seconda delle necessità. Durante la guerra, tuttavia, qualche Compagnia Presidiaria fu impegnata anche in combattimento.

[2] A fine novembre il Comando della 3ª Armata rispondendo alle necessità dell'Ufficio Tecnico del Comando Supremo incaricato della bonifica dei campi di battaglia, organizzò l'istruzione del personale preposto al rastrellamento delle bombe a mano e proietti inesplosi così da mantenere in organico i reparti autonomi recupero in previsione del loro congedo. A quell’epoca l'organizzazione del "3° reparto autonomo recupero proietti" disponeva di reparto composto da un ufficiale a capo di cinquanta uomini, dislocato a Treviso, e di un distaccamento, con un ufficiale e trentuno, uomini dislocato a Oderzo oltre a sei squadre divisionali di rastrellatori di bombe a mano con 243 uomini.
La zona di guerra fu suddivisa in sei settori assegnati alla 1ª, 3ª, 4ª, 8ª Armata e a due zone nelle retrovie retrovie (Altopiano dei Sette Comuni e Piave - Friuli).
Ogni settore faceva capo ad un numero variabile di uffici rastrellamento con, ciascuno, un organico di 46 uomini suddivisi in dodici squadre di 3 rastrellatori.
Ai rastrellatori militari e civili fu dato, quale segno distintivo, un bracciale bianco e verde e venne loro riconosciuta una speciale indennità  per i rischi connessi a tale lavoro.
La fascia distintiva aveva lo scopo essenziale di "indicare a chi deve rivolgersi la popolazione per ottenere immediata soppressione degli artifizi pericolosi".
Tratto da: Filippo Cappellano - La bonifica del campo di battaglia (1915-1919)


[3]  Sono iscritti d'ufficio nei "Ruoli d'Onore" istituiti per ciascuna Forza Armata, previo collocamento in congedo assoluto, i militari che sono riconosciuti permanentemente non idonei al servizio militare per mutilazioni o invalidità riportate o aggravate per servizio di guerra.

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