Dal Bianco Luigi Nato a Quinto di Treviso il 12 settembre 1897. Figlio di Angelo e Zanatta Giuseppina. Contadino. |
Chiamato alle armi il 26 settembre 1916.
Assegnato all' 11° Reggimento Fanteria (Brigata Casale) e inviato in territorio dichiarato in stato di guerra il 7 ottobre 1916.
Destinato alle truppe mobilitate in zona di guerra presso il 256° Reggimento Fanteria (Brigata Veneto) il 17 febbraio 1917.
Lasciato il territorio dichiarato in stato di guerra per ferita e ricoverato in luogo di cura il 20 giugno 1917.
Rientrato al Deposito della Brigata Ravenna presso la 133a Compagnia ausiliaria di fanteria il 19 febbraio 1918.
Partito, con le truppe destinate in Francia, il 20 febbraio 1918.
Assegnato al 19° Reggimento Fanteria (Brigata Brescia) il 10 giugno 1918.
Rientrato in Italia, per ferita, e ricoverato in luogo di cura il 18 giugno 1918.
Rientrato presso il Deposito del 19° Reggimento Fanteria e inviato in congedo illimitato il 20 agosto 1920.
Nel Foglio Matricolare (Specchio D) si legge:
"Riportò ferita da arma da fuoco nel combattimento del Monte Zebio in data 19 giugno 1917 come da processo Verbale N. 76 del 256° Regg. Fanteria in data 23 giugno 1917."
Dal Diario di Guerra del 1917 della Brigata Veneto (255° e 256° Reggimento)
"Il 3 giugno la brigata è inviata fra Campo Cavallo e Pian di Ronchetto, passando alla dipendenza della 13a Divisione, cui è affidato il compito di impadronirsi delle posizioni nemiche di pianoro dello Zebio. La "Veneto" dovrà col 255° impadronirsi del ciglio di Val Galmanara a sud di q. 1778, collegandosi a sinistra con truppe della 25a Divisione ed a destra con quelle della brigata Catania; il 256° sarà in riserva.
Il giorno 8 il 255° assume il suo schieramento con il III battaglione a Croce S. Antonio, e gli altri due rispettivamente ad ovest e a sud del fortino "Sassari"; il 256° si porta nel bosco di S. Antonio ed il 9 si disloca a sud-ovest di Croce S. Antonio.
Sferrato il giorno 10, l'attacco, riparti del I battaglione si lanciano con impeto verso le posizioni nemiche, ma le accidentalità del terreno rendono l'avanzata difficile e danno modo all'avversario di rendere più efficace la sua azione difensiva. La lotta s'impegna accanita, accorre in rincalzo il II battaglione, ma la reazione non scema d'intensità, sì che i riparti avanzati sono costretti a sostare ed a rafforzarsi sulle posizioni raggiunte, che il nemico tenta invano di riprendere il giorno successivo. Il 255° ha perduto 16 ufficiali e 245 militari di truppa.
La notte sul 14 è sostituito in prima linea dal 256° e si porta a Pian di Ronchelle, per costituire poi rincalzo a Croce S. Antonio il giorno 16, in vista della nostra ripresa offensiva. Il 19, dopo conveniente preparazione di artiglieria, il I 256° inizia il suo attacco, ma è anch'esso colpito da nutrite scariche di mitragliatrici provenienti dalle quote 1706 e 1673. Ciò nonostante i suoi riparti e quelli del III, accorso in rincalzo, riescono a portarsi fin sotto la trincea avversaria, parando un vivace contrattacco nemico, ma più tardi la violenta reazione obbliga i nostri a ripiegare sulla linea di partenza, dopo aver perduto 21 ufficiali e 648 gregari quasi tutti del 256°."
Dal Diario di Guerra del 1918 della brigata Brescia (19° e 20° Reggimento)
"Ricostituita e completata, la Brescia si trasferisce, verso la fine di aprile, in Francia, ove fa parte dell’8a Divisione italiana. Dopo un periodo di istruzioni nel campo di addestramento di St-Ouën, il 26 maggio entra in linea nel settore d’Avocourt (Argonne) e successivamente, col 19° fanteria, in quello del Bois de Courton (S. O. di Reims)."
"Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie"
"Soldati" è una poesia di Giuseppe Ungaretti. È stata scritta dal poeta, fante del 19° Reggimento, nel luglio 1918, nelle trincee francesi del Bois de Courton che fu teatro di sanguinosi combattimenti nel corso della Battaglia di Bligny.