Ferruccio Ranza nacque a Fiorenzuola D'Arda il 9 settembre 1892.
Si arruolò nel 1914 e frequentò il primo corso per Allievi ufficiali del Battaglione Aviatori.
Nell'ottobre del 1915 volò con i Caudron della 3a Squadriglia d'artiglieria conquistando una Medaglia di Bronzo Al Valor Militare. In ragione delle sue doti ottenne il trasferimento alla 77a Squadriglia da caccia dove effettuò il suo primo abbattimento. Nel gennaio del 1917 fu nominato Comandante della Squadriglia stessa.
Il primo maggio fu trasferito alla 91a squadriglia dove, raggiungendo i cinque abbattimenti divenne "Asso". Il suo Spad era riconoscibile per il simbolo di una civetta dipinto sulla fusoliera che sostituì con quello di una scala in memoria dell'amico Sabelli caduto in combattimento.
Durante le numerose missioni, ancora nel 1917, abbatté altri due velivoli poi un altro nel gennaio del 1918. Il 4 febbraio, nei pressi di cima Mandriolo, colpì un velivolo nemico il cui abbattimento, tuttavia, non fu confermato. Furono invece confermati i due abbattimenti del 10 di febbraio in Val dei Signori e in Val d'Astico. A marzo giunse con la Squadriglia a Quinto di Treviso dove vi rimase fino alla fine del conflitto. Già in settembre, dopo Baracca e Ruffo, divenne Comandante della 91a Squadriglia.
Durante i suoi tre anni di guerra aerea compì più di 450 missioni, 57 combattimenti e abbatté 17 velivoli.
Rimasto nella Regia Aeronautica Militare proseguì la sua carriera partecipando a missioni operative in Libia e in Africa Orientale dove ottenne varie onorificenze al merito. Durante la Seconda guerra mondiale, ormai con il grado di Generale di Squadra Aerea, ebbe il comando dell'Aeronautica dell'Albania durante la sfortunata campagna di Grecia.
L' 8 settembre, alla firma dell'armistizio con le forze alleate, Ranza si trovava a Bari al comando della 4a Squadra Aerea e, con massima lucidità di comando riuscì a mantenere unite le truppe evitando il sabotaggio degli aeroporti da parte dei tedeschi in ritirata. Collaborò, poi, con gli Allearti dimostrando la volontà degli italiani nel voler liberare il proprio Paese.
Lasciò l'Aeronautica nel 1952.
Morì a Bologna nel 1973.
ONORIFICENZE
Italia
Medaglia d'Argento: "Tenente Reggimento Genio addetto squadriglia Gruppo aeroplani. Pilota da caccia abilissimo, infaticabile ed audace, ha compiuto numerosissimi voli sul nemico, con mirabili risultati, sostenendo molti combattimenti aerei. Il 25 novembre 1916, abbatteva sull'Hermada e a Schonpfas due velivoli nemici. Il 4 aprile 1917, attaccava sopra Opachiasella un apparecchio avversario e lo incalzava, costringendolo a atterrare a Prosecco; subito dopo ne attaccava a fondo un altro su Sagrado e, a colpi di mitragliatrice, lo fugava decisamente. Cielo Carsico novembre 1916 - aprile 1917".
Medaglia d'Argento: "Tenente Genio, 10° Gruppo 91a Squadriglia. Pilota da caccia di grande valore, dava bella prova di sereno ardimento, sostenendo brillanti combattimenti con velivoli nemici, abbattendone uno e danneggiandone altri gravemente. Disceso a bassa quota, nonostante l'intenso fuoco delle artiglierie, eseguiva utili e precise fotografie delle difese avversarie. Cielo di Cima della Caldiera, del Monte Faiti e di Assling, 23 giugno - 2 e 14 agosto 1917".
Medaglia d'Argento: "Tenente 91a Squadriglia aeroplani (Baracca). Al comando della Squadriglia che prende nome da Francesco Baracca, in memorande competizioni aeree, con abbattimenti di velivoli nemici, impose il nostro dominio dell'aria. Alla testa della propria squadriglia in tutti gli episodi di mitragliamento in una nostra offensiva, seminò sterminio, tenacemente eroico nella lotta ad oltranza. Cielo del Piave e del Tagliamento, giugno - ottobre 1918".
Medaglia di Bronzo: "Sottotenente di complemento, gruppo squadriglia di aviazione. Destinato ad eseguire fotografie dei trinceramenti nemici, volò alla quota di 1000 metri, mantenendola costante per tutta la zona da fotografare, e, nonostante fosse fatto segno a tiro intenso e prolungato di fucileria e d'artiglieria nemica, con sprezzo del pericolo, con ardimento e calma, riuscì nell'intento. Ebbe l'apparecchio colpito 11 volte. In volo sul Carso 1º aprile 1916".
Promozione straordinaria per Merito di guerra: "Tenente del Genio promosso Capitano con anzianità 4 novembre 1918 con decorrenza assegni dal 14 giugno 1919 e con diritto a fregiarsi del distintivo di cui alla circolare 82 giornale militare 1918".
RIPRODUZIONE DELLO SPAD VII DELLA 91a SQUADRIGLIA
CON LE INSEGNE DEL TENENTE RANZA : A SINISTRA LA CIVETTA SOSTITUITA CON UNA SCALA IN ONORE E RICORDO
DELL'AMICO E COMPAGNO DI SQUADRIGLIA GIOVANNI SABELLI CADUTO SULLA BAINSIZZA IL 25 OTTOBRE DEL 1917
Torna a: La 91a Squadriglia