Ferreri - La Guerra all'orizzonte

Vai ai contenuti
         


Enrico Ferreri nacque a Roma il 27 agosto 1893. Trasferitosi a Torino, allo scoppio della guerra, era laureando in medicina e chirurgia presso l'università di Torino.
Volontario nell'Aviazione Militare al principio della guerra, ottenne il brevetto di pilota aviatore ed assegnato alla 70a Squadriglia. Sottotenente del genio, fece numerose ricognizioni nel Trentino e nel cielo di Gorizia e del Carso, meritandosi una medaglia d'Argento al Valore. Agli inizi di ottobre del 1917 fu promosso al grado di tenente e chiamato alla 91a Squadriglia di Francesco Baracca. Il 25 ottobre 1917, nella infausta giornata di Caporetto, assalito da numerosi velivoli, precipitò col suo apparecchio a santa Maria di Tolmino. Fu conferita alla sua memoria una seconda medaglia d'argento e, il 27 maggio 1918, la laurea ad honorem.
Bibl.: Gorrini, Giovanni, “L'Università di Torino a' suoi prodi caduti per la Patria, 1915-1918”.



ONORIFICENZE
Italia
Medaglia d'Argento: "Sottotenente di complemento del genio, Battaglione Squadriglie aviatori. Ardito ed ottimo pilota d'aeroplano, compì numerose ricognizioni, trattenendosi lungamente sul territorio nemico, nonostante il fuoco degli antiaerei avversari che colpirono molte volte, in più parti, il suo velivolo. Sostenne più volte attacchi di velivoli nemici, portando brillantemente a termine i combattimenti, nei quali seppe far valere le sue ottime qualità di pilota. Durante una nostra offensiva, si abbassò, causa le dense nubi, a 300 metri su San Marco, favorendo l'osservatore che poté in tal modo condurre a termine il suo mandato. L'apparecchio venne colpito da sette pallottole di fucileria e mitragliatrici e da vari frammenti di pallottole esplosive. Cielo di Rovereto (Val Lagarina), 16 maggio 1916; su Villaverla e Schio (Vicenza), 29 giugno 1916; di Rovereto (Trentino), 1° luglio 1916; di San Marco (Valle di Vipacco), 12 ottobre 1916".
Medaglia d'Argento: "Tenente di complemento, Corpo Aeronautico Gruppo aeroplani, squadriglia. Pilota da caccia aggressivo ed audace, noncurante del pericolo, sostenne numerosi scontri aerei, fugando velivoli nemici e riportando il proprio aeroplano colpito da proiettili di mitragliatrice. Il 25 ottobre 1917, messo in fuga un velivolo avversario ed assalito da una forte squadriglia, non si sottrasse allo scontro e combatté da prode, finché, colpito, fu costretto a discendere in Santa Lucia di Tolmino. Cielo di Santa Lucia di Tolmino, 25 ottobre 1917".





Torna ai contenuti