Dewitt Coleman Jr. nacque a New York il 29 ottobre 1892.
Fu l'unico aviatore straniero decorato di medaglia d'Oro al Valor Militare per atti di guerra compiuti sul fronte italiano.
Alla dichiarazione di guerra degli Stati Uniti contro gli Imperi Centrali si arruolò volontario nella Sezione aviatori del Genio e frequentò un primo corso di addestramento, in Ohio, prima di essere inviato in Europa. Sbarcato in Inghilterra e passato in Francia, il 27 ottobre 1917 raggiunse in Italia il campo scuola di Foggia dove conseguì il brevetto di pilota militare e poco dopo fu nominato istruttore alla scuola di pilotaggio e capo pilota.
Nell'aprile del 1918 fu promosso tenente nel 332° Reggimento di fanteria dell'Esercito americano e partì per Verona con altri dieci ufficiali americani. Sul fronte italiano prese parte a numerose azioni di bombardamento aereo al comando di un apparecchio Caproni. II 27 ottobre 1918, al ritorno da una missione di bombardamento sui depositi munizioni nemici nei pressi di Vittorio Veneto fu attaccato da cinque caccia avversari. Anziché sottrarsi al combattimento il valoroso equipaggio scelse di affrontare gli avversari nonostante il loro velivolo fosse in avaria e sostenne una lotta impari e disperata. I mitraglieri abbatterono due aerei nemici ma il loro Caproni, raggiunto da alcune raffiche nei serbatoi della benzina, precipitò in fiamme sul Monte Cor sopra l'abitato di Revine Lago (Treviso). Il sacrificio del giovane ufficiale americano fu premiato dal Governo italiano con la concessione della massima ricompensa al Valor Militare conferitagli il 17 gennaio 1919.
Sepolto con tutto il suo equipaggio nel cimitero di Revine fu infine traslato, assieme al co-pilota americano James Bahl, nel 1921 per essere definitivamente sepolto in suolo americano.
ONORIFICENZE
Italia
Medaglia d'Oro: "Primo tenente nel corpo aeronautico americano. Nel pomeriggio del 27 ottobre 1918, durante un'azione di bombardamento, quale capo equipaggio di un apparecchio Caproni, attaccato da cinque velivoli nemici da caccia, invece di sottrarsi, atterrando, all'impari lotta, preferì accettarla, senza esitazione trasfondendo forza ed energia nei compagni di volo col suo magnifico esempio di risolutezza ed ardimento. Due degli avversari furono abbattuti dal tiro infallibile dell'apparecchio accerchiato, a bordo del quale si continuò a lottare, pur tra le fiamme, fino a che, stretto e soverchiato dal forte nucleo dei nemici, precipitò, e l'intero equipaggio scontò con la morte la sua audacia. Cielo di Vittorio Veneto - 27 ottobre 1918."
Un Caproni Ca. 3 delle Squadriglie Bombardieri Caproni
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