Teobaldi - La Guerra all'orizzonte

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Andrea Teobaldi nacque a Trinità in provincia di Cuneo.
Ottenne il primo brevetto nel 1915 e successivamente, dopo un periodo nella ricognizione, fu assegnato alla caccia.
Assegnato all'82a Squadriglia Caccia, volò con i Nieuport Ni.10 e, dopo Caporetto, con il rischieramento al campo di volo di Istrana, passò sugli Hanriot HD.1
Il 26 dicembre del 1917 fu, assieme al collega Paolo Benvenuti, il primo a decollare, su ordine del tenente Flaminio Avet, per contrastare la grossa formazione di aerei nemici che stavano per bombardare l'aeroporto e per dare inizio a quella che sarebbe passata alla storia come la Battaglia aerea di Istrana.
Durante le concitate fasi della battaglia contribuì all'abbattimento di un velivolo nemico.
Per tale azione e per le precedenti e numerose missioni durante le quali sempre si distinse per capacità e senso del dovere, fu insignito di Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Alla fine del conflitto rimase nel Corpo aeronautico passando, alla sua costituzione, nella Regia Aeronautica.
Nel 1940, con il grado di maresciallo pilota, garantì il servizio di collegamento sulla rotta Roma - Marsala - Tripoli, portando all'andata militari e materiali, al ritorno profughi, civili o feriti.
Continuò a volare come copilota nei grossi idrovolanti trimotori disarmati Macchi C.100 del Nucleo Comunicazioni Ala Littoria subendo anche attacchi dalla caccia nemica culminanti con quello del marzo 1942. In quell'occasione, dimostrando grande sangue freddo e capacità, riuscì a limitare le conseguenze dell'attacco e a salvare il velivolo meritando la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

ONORIFICENZE
Italia.
Medaglia d'Argento: "Ottimo pilota, dopo aver eseguito numerose ricognizioni, ha compiuto più di cento voli in una squadriglia da caccia, dimostrando sempre attività e coraggio esemplari, affrontando parecchie volte velivoli avversari spesso superiori in numero. Il 26 ottobre e il 26 dicembre 1917, concorreva brillantemente ad abbattere due apparecchi nemici nel nostro territorio. Il 12 gennaio 1918, disimpegnava audacemente da solo un Caproni attaccato da tre nemici, permettendogli così di atterrare nelle nostre linee. - Cielo di Castelmonte, di Camalò e di Cismon, 26 ottobre, 26 dicembre 1917 e 12 gennaio 1918."
Medaglia di Bronzo: "Pilota di velivolo da trasporto disarmato, effettuava numerosi voli su rotte controllate dal nemico, concorrendo validamente, anche in difficili contingenze, ad assicurare la continuità dei collegamenti con le nostre forze armate oltremare. Attaccato da una pattuglia di caccia, con serena calma, coadiuvava il capo equipaggio nella manovra intesa ad evitare l'offesa, nonostante un principio d'incendio a bordo provocato dall'azione nemica prontamente domato. Cielo del Mediterraneo, giugno 1940, marzo 1942."



Per la redazione di questa pagina desideriamo ringraziare:
Giovanni Tonicchi - "L'aviazione dell'esercito. Dalle origini ai giorni nostri" - Edizioni speciali edite da Rivista Militare 1996.
Roberto Stocchetti - www.alieuomini.it
Autori Vari "Dimensione Cielo"  (vol. 8: Trasporto) - Edizioni Bizzarri, Roma 1975
       
Un Hanriot HD.1 dell' 82a Squadriglia Caccia
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