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Guglielmo Fornagiari nacque L'11 marzo 1892 nella frazione di Pianaccio di Lizzano in Belvedere, in provincia di Bologna.
Il nome della sua famiglia venne registrato allo stato civile sia come Fornagiari che come Fornaciari, e allo Stato Maggiore del Regio Esercito anche come Formagiari. Questa discordanza si riscontra anche nelle trascrizioni dei registri delle Squadriglie e nelle motivazioni dell'assegnazione delle onorificenze.
Fornagiari terminò gli studi con la scuola elementare, poi emigrò in Francia per lavoro dove, con ogni probabilità si specializzò in meccanica perché, al rientro in Italia nel 1912, per assolvere il servizio militare fu assegnato al Battaglione Aviatori di Mirafiori come meccanico.
Con questo ruolo e con il raggiunto grado di sergente si trovò, allo scoppio della guerra, presso il campo di aviazione di Aviano.
Per la sua passione per il volo chiese ed ottenne di frequentare la scuola di pilotaggio di San Giusto, a Pisa, dove giunse nel novembre del 1915 per conseguire il brevetto di pilota nell'aprile del 1916. Fu inviato all'aeroporto di Cascina Costa per l'addestramento sui Nieuport e, infine, nel mese di maggio fu assegnato alla 77a Squadriglia Caccia.
A settembre del 1916 Fornagiari fu trasferito alla 78a Squadriglia con sede a Istrana.
Il 19 giugno 1917, durante un volo di scorta ai bombardieri Caproni abbatté il suo primo velivolo nemico, il Brandenburg C.1 pilotato dall'Oblt. Alfons Rakovits, nei pressi di Levico oltre le linee nemiche e, per questa ragione, l'abbattimento non fu confermato dallo Stato Maggiore.
Poco dopo le nove di sera del Il 21 giugno, Fornagiari, a bordo del Nieuport Ni1664 che apparteneva al collega Antonio Chiri, ebbe un incidente che si trasformò in tragedia: durante il decollo si trovò improvvisamente davanti una donna e dei bambini che stavano imprudentemente attraversando il campo di volo. Fornagiari, per evitarli alzò l'aereo da terra troppo presto e il velivolo entrò in stallo e precipitando su una vigna. Attilio Callegari di nove anni e l'amico quindicenne Silvio Laner, per guardare gli aeroplani, si erano nascosti proprio in quella vigna e la tragica fatalità volle che l'aereo cadesse su di loro stroncando le giovani vite. Il tragico incidente suscitò grande cordoglio e costernazione tra gli abitanti di Fossalunga e i piloti delle Squadriglie.
Il 10 di agosto fu trasferito, assieme a tutta la 78a Squadriglia, sul campo di aviazione di Borgnano nei pressi di Cormons per partecipare all'Undicesima Battaglia dell'Isonzo. Il 22 di agosto, nel pieno svolgimento della battaglia, abbatté un velivolo nemico in un duello aereo sull'altopiano della Bainsizza e, in questo caso, l'esito dello scontro ufficialmente confermato, gli valse l'assegnazione della sua prima Medaglia d'Argento al Valor Militare.
La sua attività continuò ininterrotta fino ai drammatici giorni di Caporetto quando, il 28 ottobre, eseguendo gli ordini, fu costretto a bruciare gli hangar della base di Borgnano, prima di ritirarsi sotto il fuoco nemico.
Riuscì a ricongiungersi al suo reparto solo dopo alcuni giorni durante i quali sopravvisse mangiando chicchi di grano scottati.
La 78a Squadriglia fu rischierata a Istrana e progressivamente fu dotata dei nuovi Hanriot HD.1. Anche Fornagiari, dopo aver usato a lungo un Nieuport Ni.11, passò al nuovo velivolo con il quale partecipò attivamente alla Battaglia aerea di Istrana del 26 dicembre 1917 durante la quale, abbatté due velivoli nemici, uno a nord di Musano assieme al tenente Alberto Comandone della 82a squadriglia, il secondo su Falzé assieme al tenente Guido Masiero e al soldato Clemente Panero.
Per questa azione gli fu conferita la seconda Medaglia d'Argento al Valor Militare.Il 27 gennaio 1918, durante una missione di protezione ad un ricognitore SIA 7B, Fornagiari, assieme al capitano Antonio Riva e al sergente maggiore Giustino Germino, furono attaccati da quattro aerei nemici. Germino riuscì ad abbaterre un velivolo nonostante fosse stato colpito e ferito. Un altro aereo nemico fu abbattuto da Fornagiari e Riva nei pressi di Gallio sull'Altopiano di Asiago..
Durante le successive missioni, condotte fino al 12 settembre 1918, gli valsero promozioni, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare, e la qualifica di "Asso".
Trasferito alle squadriglie di difesa aerea di Milano, prima, e a quella di difesa di Padova, poi, fece ritorno alla 78a solo a dicembre a guerra terminata.
Nel 1935 Fornagiari lasciò la 78a squadriglia e divenne istruttore di volo militare fino al 1941 quando, a 45 anni, fu esonerato dal servizio di volo, per raggiunti limiti di età e passò gli anni successivi tra Bologna e Pianaccio, dove conservava i suoi ricordi di guerra: medaglie, un'elica di legno e un bastone da passeggio con croci nere e date, una per ogni sua vittoria.
Guglielmo Fornagiari, per via della sua piccola statura, nella 78a squadriglia era soprannominato "Fornagiarino", ma era considerato un pilota dal coraggio eccezionale, quasi temerario in volo, molto semplice, gentile ed affettuoso a terra.
Morì a Bologna il 3 febbraio 1956.
ONORIFICENZE
Italia.
Medaglia d'Argento: "Pilota da caccia, tenace ed entusiasta del suo servizio, compì numerosi voli, dimostrando sempre abilità e grande sprezzo del pericolo. Il 22 agosto 1917, affrontò tre apparecchi nemici, attaccando decisamente uno di essi, e, benché contrattaccato da vicino dagli altri, lo abbatté dopo lungo e vivace combattimento. - Cielo dell'Altopiano di Bainsizza, 22 agosto 1917."
Medaglia d'Argento: "Pilota addetto ad una squadriglia da caccia, sostenne, con eccezionale valore e magnifica perizia, numerosi combattimenti. Il 2 ottobre 1917, sul Podmelec, attacca ed in violento combattimento abbatte un velivolo nemico da ricognizione; il 26 dicembre, durante una poderosa incursione nemica in un nostro campo di aviazione, levatosi tra i primi in volo, attacca, ed in collaborazione ad altro pilota della squadriglia, abbatte due avversari entro le nostre linee, dando nuova prova delle sue mirabili qualità di pilota da caccia. - Cielo dell'Isonzo e del Piave, 2 ottobre; 26 dicembre 1917."
Medaglia di Bronzo: "Pilota addetto ad una squadriglia da caccia, fu costante esempio di ardire e di alto sentimento del dovere. Il 27 gennaio 1918 di scorta ad un nostro velivolo in ricognizione, attaccato da otto apparecchi da caccia nemici, sostenne l'impari lotta, abbattendo uno degli assalitori e salvando l'apparecchio scortato. Il 21 febbraio successivo pure di scorta ad un velivolo in ricognizione, attaccato da cinque caccia nemici, col suo fulmineo e repentino intervento liberava dall'insidia il velivolo affidato alla sua protezione, facendo precipitare uno degli avversari e scompigliando la schiera assalitrice. Cielo di Valstagna, 27 gennaio; cielo di Gallio, 21 febbraio 1918."
Serbia.
Cavaliere dell'Ordine della Stella dei Karadordevic.
L' Hanriot HD.1 della 78a Squadriglia con le insegne del serg. Guglielmo Fornagiari