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Giacomo Brenta nacque a Roma.
Arruolato nel Battaglione Aviatori, nel dicembre del 1917 era in forza alla 78a Squadriglia schierata sull'aeroporto di Istrana assieme alla 76a e all'81a, tutte appartenenti al VI° Gruppo Caccia al comando del Maggiore Salvatore Calori dipendente dal comando d'Aeronautica per la 4a Armata.
Il 26 dicembre del 1917 partecipò alla Battaglia aerea di Istrana riuscendo ad abbattere, con la collaborazione di Amedeo Mecozzi, un biposto DFW nei pressi di Volpago del Montello. Nella stessa giornata, assieme a Silvio Scaroni, abbatté un bombardiere bimotore AEG G.IV nei pressi di Biadene.
Nel dopoguerra passò definitivamente nella Regia Aeronautica compiendo anche una trasvolata oceanica nei primi anni Trenta.
Per le sue azioni, durante la Prima guerra mondiale, fu insignito di una Medaglia di Bronzo e di una d'Argento al Valor Militare.
ONORIFICENZE
Italia.
Medaglia d'Argento: "Pilota addetto ad una squadriglia da caccia, si affermò sempre per eccezionale valore, per abilità specialissima, per alto sentimento del dovere. In oltre cento voli di scorta, crociera e caccia, in condizioni spesso difficilissime di tempo, noncurante dei pericoli, e con magnifica tenacia, assolveva mirabilmente il suo compito. Il 26 dicembre 1917, attaccava, in collaborazione con altro pilota, un potente velivolo nemico in un gruppo da bombardamento, e , con pochi e ben aggiustati colpi di mitragliatrice, l faceva precipitare, sfasciato ed in fiamme, entro le nostre linee. - Cielo del Trentino, 16 giugno - 8 agosto 1917; cielo dell'Isonzo, 9 agosto - 27 ottobre 1917; cielo del Piave, 5 novembre - 26 dicembre 1917; Pederiva di Biadene, 26 dicembre 1917."
Medaglia di Bronzo: "Valoroso pilota d'aeroplano, in numerosi voli, superando con singolare abilità e ardimento le difficoltà dell'aspra zona montana, e sfidando a bassa quota le dissidie del fuoco antiaereo, sosteneva con sereno sprezzo del pericolo, anche in gravi condizioni di inferiorità, numerosi combattimenti contro apparecchi nemici, riuscendo ogni volta a metterli in fuga e ad interrompere i loro compiti di offesa e di ricognizione, dando sempre prova delle sue belle qualità di cacciatore audace, animato da alto sentimento del dovere. - Cielo del Trentino - Cadore - Carso, 8 ottobre 1916 - 15 giugno 1917."
Un Hanriot HD.1 della 78a Squadriglia Caccia
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